"Consideriamo importante l'impegno con cui in questa iniziativa viene rilanciata la soluzione dei due Stati, l'unica che può consentire a Israele e Palestina di vivere insieme in pace e nel riconoscimento reciproco. Sappiamo tutti che l'attuale situazione è di stallo e di difficoltà in questo processo di pace". Negli ultimi vent'anni, ha osservato Gentiloni a Parigi, "i processi sono stati lenti e negli ultimi anni la situazione sul terreno si è aggravata. Il rischio addirittura è che la questione israelo-palestinese diventi secondaria tra le crisi internazionali viste" le tante altre emergenze. "Quindi - ha insistito il capo della diplomazia italiana - qui da Parigi, credo sia anzitutto importante che l'insieme della comunità internazionale rilanci la soluzione dei due Stati come unica possibile". "Naturalmente non ci nascondiamo le difficoltà, ci sono posizioni diverse, se si vuole arrivare a una conferenza di pace bisognerà fare dei passi avanti concreti nei prossimi mesi. Non saranno passi semplici da portare avanti", ha concluso. A Parigi ci sono i rappresentanti di 26 Stati. Oltre ai padroni di casa francesi e al ministro degli Esteri italiano, Paolo Gentiloni, Germania, Stati Uniti, Sudafrica, Arabia Saudita, Canada, Cina, Egitto,Regno Unito, Spagna,Irlanda, Indonesia, Giappone, Giordania, Lussemburgo, Marocco, Norvegia, Olanda, Polonia, Repubblica ceca, Russia, Senegal, Svezia, Svizzera, Turchia, oltre che il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-Moon, l'alto rappresentante Ue, Federica Mogherini, e il segretario generale della Lega araba, Nabil el Araby. L'ambizione è poter organizzare una seconda conferenza entro fine anno anche con israeliani e palestinesi. (ANSAmed)
Mo: Gentiloni a conferenza Parigi, due stati sola via pace
Rappresentanti 26 paesi, ma senza israeliani e palestinesi
"Consideriamo importante l'impegno con cui in questa iniziativa viene rilanciata la soluzione dei due Stati, l'unica che può consentire a Israele e Palestina di vivere insieme in pace e nel riconoscimento reciproco. Sappiamo tutti che l'attuale situazione è di stallo e di difficoltà in questo processo di pace". Negli ultimi vent'anni, ha osservato Gentiloni a Parigi, "i processi sono stati lenti e negli ultimi anni la situazione sul terreno si è aggravata. Il rischio addirittura è che la questione israelo-palestinese diventi secondaria tra le crisi internazionali viste" le tante altre emergenze. "Quindi - ha insistito il capo della diplomazia italiana - qui da Parigi, credo sia anzitutto importante che l'insieme della comunità internazionale rilanci la soluzione dei due Stati come unica possibile". "Naturalmente non ci nascondiamo le difficoltà, ci sono posizioni diverse, se si vuole arrivare a una conferenza di pace bisognerà fare dei passi avanti concreti nei prossimi mesi. Non saranno passi semplici da portare avanti", ha concluso. A Parigi ci sono i rappresentanti di 26 Stati. Oltre ai padroni di casa francesi e al ministro degli Esteri italiano, Paolo Gentiloni, Germania, Stati Uniti, Sudafrica, Arabia Saudita, Canada, Cina, Egitto,Regno Unito, Spagna,Irlanda, Indonesia, Giappone, Giordania, Lussemburgo, Marocco, Norvegia, Olanda, Polonia, Repubblica ceca, Russia, Senegal, Svezia, Svizzera, Turchia, oltre che il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-Moon, l'alto rappresentante Ue, Federica Mogherini, e il segretario generale della Lega araba, Nabil el Araby. L'ambizione è poter organizzare una seconda conferenza entro fine anno anche con israeliani e palestinesi. (ANSAmed)