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Siria-Turchia: ancora bombardamenti, rischio guerra

Erdogan chiede ok parlamento operazioni militari per un anno

04 ottobre, 12:42

Soldati turchi passano davanti a una casa distrutta ad Akcakale da un colpo di mortaio sparato ieri dal territorio siriano Soldati turchi passano davanti a una casa distrutta ad Akcakale da un colpo di mortaio sparato ieri dal territorio siriano

(di Francesco Cerri) (ANSAmed) - ANKARA - La situazione rimane incandescente al confine fra Siria e Turchia, dove proseguono oggi i bombardamenti dell'artiglieria di Ankara su postazioni dell' esercito di Damasco in risposta all'uccisione di 5 civili ieri nella cittadina turca di confine di Akcakale per un colpo di mortaio siriano.

Il premier islamico nazionalista turco Recep Tayyip Erdogan ha sottoposto questa mattina una mozione urgente alla Grande Assemblea di Ankara, riunita a porte chiuse, nella quale chiede l'autorizzazione ad azioni militari in Siria per un anno. La mozione di Erdogan afferma che ''la crisi in corso in Siria mette in pericolo la stabilita' e la sicurezza nella regione''.

Una guerra fra i due paesi, dalle conseguenze imprevedibili per tutto il Medio Oriente, non e' mai sembrata cosi vicina. Su richiesta della Turchia si sono riuniti d'urgenza questa notte la Nato e il consiglio di sicurezza Onu. L'Alleanza Atlantica si e' schierata al fianco di Ankara, denunciando una ''violazione flagrante della legge internazionale'' da parte di Damasco. Il consiglio di sicurezza deve prendere posizione oggi. Secondo l'Osservatorio siriano dei diritti umani, vicino ai ribelli sunniti, i bombardamenti di Ankara su postazioni siriane lungo la frontiera avrebbero fatto diverse vittime fra i soldati di Damassco. Il governo siriano ha annunciato una inchiesta sull' origine del colpo di mortaio che ieri ha colpito Akcakale. Al momento non e' chiaro chi l'abbia esploso. Nell'area sono in corso combattimenti fra esercito e ribelli sunniti da 15 giorni.

Il ministro siriano dell'informazione Omran Zoabi ha espresso le condoglianze di Damasco alle famiglie delle vittime turche.

Damasco ha escluso che Akcakale sia stata colpita deliberatamente dalle proprie forze. I toni ad Ankara rimangono muscolari.

Erdogan, che in Siria appoggia i ribelli sunniti contro l'ex-amico Assad, ha detto che la Turchia ''non lascera' mai senza risposta questo tipo di provocazione da parte del regime siriano contro la nostra sicurezza nazionale''. Il premier turco ha chiesto al parlamento di autorizzare per un anno possibili operazioni militari in Siria, facendo pensare che Ankara potrebbe non limitarsi agli attuali bombardamenti di rappresaglia. La mozione dovrebbe essere approvata con i voti del partito di Erdogan e dei nazionalisti del Mhp (i Lupi Grigi), nonostante l'opposizione dei socialdemocratici del Chp e dei curdi del Bdp. Secondo la stampa turca Erdogan considera da tempo l'opzione di una zona di esclusione aerea su parte del territorio siriano e di una 'zona cuscinetto' lungo la frontiera, come chedono insistentemente i ribelli sunniti anti-Assad, ma finora si sarebbe scontrato con l'opposizione degli Usa.

l'analista turco Asli Aydintasbs scrive oggi su Milliyet che la Turchia non poteva non rispondere all'incidente di Akcakale: ''presentare denunce a Onu e Nato senza fare nulla avrebbe distrutto le aspirazioni della Turchia a potenza regionale e ne avrebbe danneggiato il prestigio''.(ANSAmed).

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