Il pacchetto, secondo la maggior parte degli osservatori politici, dovrebbe essere approvato anche se con una risicata maggioranza che - causa defezioni e franchi tiratori - potrebbe pericolosamente ridursi addirittura tra i 157 e i 153 voti (la maggioranza e' di 151 voti su 300 seggi). Sulla carta il governo Samaras (sostenuto da Nea Dimokratia del premier, dal socialista Pasok guidato da Evangelos Venizelos e da Sinistra Democratica (Di.Mar) di Fotis Kouvelis - dispone di 176 seggi. I 16 deputati del Di.Mar hanno gia' fatto sapere che saranno in aula pero' si asterranno dal voto. Nea Dimokratia ha 127 deputati che votano compatti, ma quasi la meta' dei 33 parlamentari del Pasok la scorsa settimana si e' ammutinata e ha votato contro un ddl per la privatizzazione delle aziende statali. Dopo di cio' Venizelos, che appoggia le misure di austerita' anche se contrarie all'ideologia del suo partito, ha minacciato che espellera' dal Pasok coloro che voteranno contro il pacchetto.
Secondo i giornali dovrebbero essere 26 i deputati del Pasok che approveranno il pacchetto di austerita', ma ripensamenti e sorprese sono sempre possibili.
Samaras, dal canto suo, continua a promettere che queste misure - che si aggiungono alla serie cominciata nel 2010 e che ha prodotto oltre due milioni di disoccupati e la chiusura di circa 68.000 piccole e medie aziende - saranno le ultime ma sono ormai in molti a non credergli. ''E' piu' facile credere a Babbo Natale che credere che queste saranno davvero le ultime'', ha commentato scettico Euclid Tsakalotos, deputato del partito Syriza (sinistra radicale, all'opposizione).
Oggi, intanto, è injziato lo sciopero generale di 48 ore (il quarto in sei settimane) proclamato dai principali sindacati del settore pubblico (Adedy) e privato (Gsee) e si fermeranno tra gli altri i dipendenti della sanita' e della pubblica istruzione, i funzionari dell'erario, delle banche e delle Amministrazioni locali. All'astensione dal lavoro aderiscono i giudici e gli avvocati che saranno in sciopero per l'intera settimana, i farmacisti e i lavoratori della compagnia per l'energia elettrica (Deh). Anche navi e traghetti rimarranno attraccati nei porti in seguito alla decisione della Federazione nazionale dei marittimi di aderire all'agitazione, mentre i mezzi di trasporto urbani hanno iniziato da oggi una lunga serie di scioperi. Sempre oggi dalle 10:00 alle 13:00 incrociano le braccia anche i controllori di volo, in pratica isolando la Grecia dal resto del mondo. Stamane Gsee e Adedy hanno in programma una grande manifestazione di protesta nel centro di Atene mentre il Pame, sindacato vicino al Partito Comunista di Grecia (Kke), ha dato appuntamento sempre in mattinata a simpatizzanti e iscritti nella centrale piazza Omonia. Anche per mercoledi', giorno in cui il Parlamento votera' il pacchetto delle misure di austerita', sono previste manifestazioni a partire da quella indetta nel pomeriggio da Gsee e Adedy nella centralissima piazza Syntagma di fronte al Parlamento.
(ANSAmed).