(ANSAmed) - ZAGABRIA, 29 APR - Il governo serbo non cedera'
mai alle minacce e ai ricatti dei serbi del nord del Kosovo
sulla questione dell'accordo per la normalizzazione dei rapporti
tra Pristina e Belgrado. Accordo raggiunto la settimana scorsa a
Bruxelles tra il premier serbo, Ivicia Dacic, e quello kosovaro,
Hashim Tachi. Lo ha detto durante una visita a Zagabria, il vice
primo ministro serbo, Aleksandar Vucic.
''Accettare l'accordo significa anche accettare il futuro per
la Serbia e sono convinto che la maggioranza dei cittadini serbi
lo approverebbe in un eventuale referendum'', ha affermato
Vucic, spiegando che in via di principio il governo di Belgrado
non si oppone a una consultazione popolare, ma a condizione che
si decida solamente ''sul testo dell'accordo''.
I serbi del Kosovo, che hanno espresso un giudizio negativo
sull'accordo, insistono invece che il referendum sia legato alla
Costituzione che definisce il Kosovo ''parte inalienabile della
Serbia''. 'Il quesito referendario non sara' definito dalla
piazza, il governo non accettera' mai questo tipo di ricatti'',
ha aggiunto Vucic. L'accordo che definisce, fra l'altro, lo
status dei comuni a maggioranza serba nel nord del Kosovo, e'
stato approvato dal parlamento serbo, sbloccando il cammino del
Paese verso l'integrazione europea e Bruxelles ha annunciato che
tra breve la Serbia avra' la data per l'inizio dei negoziati di
adesione. (ANSAmed).