(ANSAmed) - TUNISI, 22 AGO - L'incontro di questa mattina tra il leader di Ennahda, Rached Gannouchi, e il segretario generale del più importante sindacato tunisino, l'Ugtt, potrebbe avere dato l'impulso decisivo per fare uscire la Tunisia da una crisi politica, ma anche sociale ed economica, che sta portando il Paese pericolosamente vicino all'implosione.
Gannouchi, sino ad oggi strenuo difensore del governo, di cui Ennahda è azionista di maggioranza, ha accettato di fare dimettere il governo, guidato dal suo delfino, Ali Laarayedh, e di consentire il varo di un esecutivo di scopo, con il solo obiettivo di preparare le prossime elezioni legislative.
Lo scenario che si sta delineando - e che è stato rivelato dal sito Business News - porterebbe, quindi, all'individuazione di esperti cui affidare il compito di varare la legge elettorale, sganciandola quindi dall'Assemblea nazionale costituente, la cui attività è da giorni sospesa, dopo che il suo presidente, Mustapha Ben Jaafar, ha ritenuta questa la sola risposta alla paralisi della situazione politica.
Quindi, l'Anc dovrà solo occuparsi della elaborazione della nuova Costituzione, che si sta dimostrando più che l'occasione di disegnare la nuova architettura istituzionale della ''Tunisia-Stato'', un continuum di scontri, gazzarre, veti incrociati, rinvii ed anche minacce.
La decisione di Gannouchi - sempre che decida di renderla definitiva - arriva in ore convulse per la politica tunisina, che, per prepararsi alle elezioni, sta facendo assistere ad iniziative potenzialmente interessanti, se dovessero rispettare impegni e proposizioni. L'ultima, in ordine di tempo, viene da Ettakatol, partito della maggioranza (guidato, peraltro, dallo stesso Ben Jaafar), ma che ha già allacciato rapporti con altre formazioni politiche - il Partito del lavoro e l'Alleanza democratica - per andare uniti alle elezioni, connotando la futura formazione di una decisa impronta di centro-sinistra. Una scelta rivoluzionaria per Ettakatol, partito ufficialmente riformista, che, con la sua prolungata militanza acritica accanto ad Ennahda, sulle cui posizioni si è spesso adagiata, ha indotto molti suoi esponenti ad abbandonare il partito, accusato di una deriva destorsa. Cosa ci sia dietro la mossa di Ettakatol - che all'incontro con i suoi presunti futuri alleati s'è fatto rappresentare dal Elyes Fakhfakh, ascoltato ministro delle Finanze - è ancora presto per capirlo. Ma non dovrebbe essere estranea al nuovo corso la costante perdita di consensi, che oramai l'hanno ridotto al lumicino in termini di consensi e potenziali voti.
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