(ANSAmed) - MADRID - Coinvolgere gli attori socio-economici nei rapporti fra il nord e il sud del Mediterraneo: con questo obiettivo si e' aperto ieri al Palazzo di Pedralbes, a Barcellona, il vertice euro-mediterraneo dei Consigli economici e sociali 2013, che si concludera' oggi. Vi prendono parte oltre 100 partecipanti dei 43 paesi delle due sponde del Mare Nostrum, fra i quali sindacalisti, organizzazioni imprenditoriali, Ong e attivisti dei diritti umani. Fra i temi in discussione, il ruolo primordiale della società civile nei processi di transizione politica, economica e sociale nei paesi della Primavera araba, le forme di partecipazione ai progetti promossi dall'Unione per il Mediterraneo, la disoccupazione giovanile, la situazione economica e sociale delle donne, la mobilità e le migrazioni, la scarsezza dell'acqua.
Aprendo i lavori del vertice il presidente del Consiglio economico e sociale della Spagna, Marcos Pea, ha sottolineato la necessità di implicare la società civile nella cooperazione fra i Paesi del Mediterraneo, per consolidare una maggiore "democrazia partecipativa". "Se siamo protagonisti sociali, se a noi vanno destinate le riforme e agli imprenditori e ai lavoratori corrisponde la loro applicazione, è necessario essere presenti", ha osservato Pea in dichiarazioni ai media. Da parte sua, il segretario generale dell'Unione per il Mediterraneo, Fathallah Sijilmassi, ha insistito sulla necessità di una maggiore cooperazione e coordinamento fra la società civile e il mondo imprenditoriale ed economico, perché "è quello che i cittadini si aspettano". Sijilmassi ha esortato a "continuare a mobilitarsi" e a mobilitare la società civile, per rafforzare le relazioni fra il nord e il sud del Mare Nostrum nella regione, che è ancora poco integrata.(ANSAmed).