Una presa di posizione che sottolinea anche la distanza che c'è tra Ennahda e quelle frange del radicalismo musulmano, come la corrente salafita, che colgono spesso l'occasione per scagliarsi contro gli ebrei, considerati come una quinta colonna del sionismo. A nulla sono valse le prese di posizione di esponenti importanti della comunità israelita tunisina, a rimarcare che, dal momento che è insediata nel Paese da migliaia di anni (a Djerba c'è la più antica sinagoga d'Africa), essa è parte integrante della società e della cultura tunisina. Ma ai salafiti questo non basta e Gannouchi (uomo profondamente religioso, di cui s'è anche ventilata la possibile nomina a capo della potentissima ed influente associazione internazionale degli ulema) ha voluto ribadire che, ai suoi occhi, tutti i tunisini sono eguali, quali che sia il Dio in cui credono. Ma, in un periodo in cui i rapporti tra Ennahda e salafiti sono molto tesi (dopo i recenti episodi di terrorismo), la presa di posizione di Gannouchi potrebbe essere anche rivolta al fronte interno, cioè verso quelle posizioni estreme che vi si sono manifestate e che per lui potrebbero risolversi in un boomerang politico. Cosa che Ennahda, in netto calo di consensi, secondo i sondaggi, non può permettersi.(ANSAmed).
Tunisia: Gannouchi tende mano a comunità ebraica
Leader Ennahda, siete parte della nostra storia
Una presa di posizione che sottolinea anche la distanza che c'è tra Ennahda e quelle frange del radicalismo musulmano, come la corrente salafita, che colgono spesso l'occasione per scagliarsi contro gli ebrei, considerati come una quinta colonna del sionismo. A nulla sono valse le prese di posizione di esponenti importanti della comunità israelita tunisina, a rimarcare che, dal momento che è insediata nel Paese da migliaia di anni (a Djerba c'è la più antica sinagoga d'Africa), essa è parte integrante della società e della cultura tunisina. Ma ai salafiti questo non basta e Gannouchi (uomo profondamente religioso, di cui s'è anche ventilata la possibile nomina a capo della potentissima ed influente associazione internazionale degli ulema) ha voluto ribadire che, ai suoi occhi, tutti i tunisini sono eguali, quali che sia il Dio in cui credono. Ma, in un periodo in cui i rapporti tra Ennahda e salafiti sono molto tesi (dopo i recenti episodi di terrorismo), la presa di posizione di Gannouchi potrebbe essere anche rivolta al fronte interno, cioè verso quelle posizioni estreme che vi si sono manifestate e che per lui potrebbero risolversi in un boomerang politico. Cosa che Ennahda, in netto calo di consensi, secondo i sondaggi, non può permettersi.(ANSAmed).