L'iniziativa referendaria è stata promossa dopo che nei mesi scorsi a Vukovar, città martire della guerra per l'indipendenza della Croazia, sono state affisse sugli edifici pubblici targhe bilingui, in croato e in cirillico serbo, in rispetto proprio della legge sulla tutela delle minoranze. A Vukovar il 35% circa della popolazione e' di etnia serba. Il primo ministro, Zoran Milanovic, visibilmente irritato, ha promesso che farà tutto in suo potere per evitare questo referendum. ''Voglio che mi sentano bene: finche' io saro' alla guida del governo, questa cosa non passerà''. Milanovic ha annunciato che cambierà le leggi che regolano i referendum, forse anche la Costituzione, per prevenire un'altra consultazione sui diritti delle minoranze.
Ieri, al referendum contro le nozze gay, il 66 per cento dei croati ha approvato la modifica della Costituzione per definire il matrimonio come un'unione esclusivamente tra un uomo e una donna. Il tasso di partecipazione e' stato molto basso, di appena il 39 per cento, e una delle proposte di Milanovic punta proprio a introdurre un quorum per le consultazioni referendarie. (ANSAmed).