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Obama oggi in Arabia Saudita, visita 'riparatrice'

Presidente Usa cerca ridurre divergenze su Siria e Iran

28 marzo 2014, 11:28

Redazione ANSA

ANSACheck

Il presidente Usa Barack Obama lascia Roma a bordo dell 'Air Force One, destinazione Riad, in Arabia Saudita - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il presidente Usa Barack Obama lascia Roma a bordo dell 'Air Force One, destinazione Riad, in Arabia Saudita -     RIPRODUZIONE RISERVATA
Il presidente Usa Barack Obama lascia Roma a bordo dell 'Air Force One, destinazione Riad, in Arabia Saudita - RIPRODUZIONE RISERVATA

(di Alberto Zanconato) (ANSAmed) - BEIRUT - Riaffermare l'impegno degli Usa per una transizione in Siria e rassicurare Riad sui tentativi di Washington di trovare un'intesa con l'Iran sul programma nucleare di Teheran. E' con questi due principali obiettivi che il presidente americano Barack Obama arriva oggi in Arabia Saudita per una visita che fa seguito a due anni di diffidenze crescenti da parte di uno dei più importanti partner degli Stati Uniti nel mondo arabo. Già stasera Obama dovrebbe incontrare re Abdullah, che ieri ha nominato il principe Muqrin bin Abdulaziz, 70 anni, secondo in linea di successione dopo il principe ereditario Salman al Abdulaziz. La decisione e' vista come una mossa per assicurare la stabilita' futura del regno da parte del sovrano, che ha 90 anni.

L'Arabia Saudita, primo esportatore mondiale di petrolio e potenza sunnita tradizionalmente rivale dell'Iran sciita, aveva già espresso clamorosamente la sua insoddisfazione per l'atteggiamento della comunità internazionale sul conflitto siriano nell'ottobre scorso, rifiutando un seggio come membro non permanente al Consiglio di Sicurezza dell'Onu. In quella occasione Riad aveva anche manifestato la sua insoddisfazione per il fatto che la questione palestinese rimanesse "da 65 anni senza soluzione". Due giorni fa il principe ereditario Salman bin Abdulaziz, durante un vertice della Lega Araba in Kuwait, ha accusato la comunità internazionale di avere "tradito" i ribelli e ha sottolineato l'esigenza di "cambiare gli equilibri sul terreno" a loro favore. Un riferimento alle resistenze degli Usa alle forniture di armi sofisticate agli insorti, nel timore che finiscano nelle mani di gruppi jihadisti e qaedisti. A preoccupare Riad e' anche la possibilità di un riavvicinamento degli Stati Uniti all'Iran. Washington, secondo quanto ha sottolineato Joyce Karamis, corrispondente dagli Usa del quotidiano panarabo Al Hayat, ha tenuto tra l'altro all'oscuro l'Arabia Saudita sul "canale segreto dei negoziati con Teheran aperto attraverso l'Oman".

A complicare le relazioni tra Washington e Riad è stata nei giorni scorsi anche la decisione saudita di vietare il visto d'ingresso per seguire la visita di Obama al capo dell'ufficio di corrispondenza negli Stati Uniti del quotidiano israeliano Jerusalem Post, Michael Wilner, un ebreo americano. Una mossa per la quale la Casa Bianca si e' detta "profondamente delusa".

Alla vigilia dell'arrivo di Obama a Riad, intanto, da Londra una ex moglie di re Abdullah, Alanoud Alfayez, si e' rivolta pubblicamente al presidente americano perche' "intervenga" per liberare le quattro figlie sue e del sovrano che, a suo dire, sono tenute "prigioniere" nei palazzi reali di Jeddah.(ANSAmed).

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