Questo per scongiurare un basso tasso di affluenza alle elezioni di ottobre, cui seguiranno le presidenziali del 23 novembre.
In Tunisia infatti è necessario iscriversi alle liste gestite dall'Isie per votare, visto che non esistono presso le anagrafi dei comuni apposite sezioni.
Intanto il clima politico del paese è già quello tipico da campagna elettorale, e ogni intervista, pubblicazione, dichiarazione viene letta in questa chiave. Ogni occasione è buona per cercare di denigrare l'avversario, anche se proprio ieri è stato firmato dai partiti un "codice di buona condotta" che dovrebbe garantire un corretto comportamento in campagna elettorale ed assicurare elezioni democratiche e trasparenti. Ma le difficoltà della Tunisia continuano ad essere soprattutto altre, ha ricordato ieri la Presidente dell'Utica (la Confindustria locale) Wided Bouchamaoui. In una conferenza stampa l'imprenditrice ha denunciato infatti i problemi principali del Paese secondo la sua associazione di categoria: il contrabbando, la legge finanziaria, il deterioramento del clima sociale e le ripercussioni sul mondo delle imprese, la perdita di posti di lavoro, il deprezzamento del dinaro ed i suoi effetti sull'economia nazionale. (ANSAmed).
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