(ANSAmed) - SARAJEVO, 24 OTT - "Il contrasto al traffico di
esseri umani e' una componente essenziale del percorso di
integrazione europea dei Balcani e richiede un approccio
multidisciplinare e una stretta cooperazione internazionale. La
Conferenza organizzata dal Master in Democrazia e Diritti umani,
in collaborazione con IOM e UE, promuove il raccordo tra mondo
accademico e dimensione nazionale ed internazionale della
gestione dei flussi migratori. L'Italia crede profondamente in
questo sforzo e, anche con il recento successo dell'Operazione
Mare Nostrum, ha dimostrato più di altri di essere dalla parte
delle vittime di questo crimine orrendo".
Cosi' l'Ambasciatore Ruggero Corrias ha aperto la conferenza
"Migrations, Violence and Human Rights: the International Action
against Trafficking in Human Beings'' promossa dall'Ambasciata
d'Italia in Bosnia Erzegovina nel quadro delle attivita' della
Presidenza Italiana di turno dell'UE e realizzata dal Master
Regionale Europeo in Democrazia e Diritti Umani nell'Europa
Sud-Orientale (ERMA) in collaborazione con l'IOM, presso il
Centro per gli Studi Interdisciplinari dell'Universita' di
Sarajevo. La Conferenza, rivolta a studenti, ricercatori e
societa' civile, mira ad analizzare i flussi migratori - di cui
i Balcani rappresentano una regione di origine, transito e
destinazione - rivolgendo una particolare attenzione alle forme
di traffico e sfruttamento che vedono coivolti i minori nonche'
alle previsioni normative ed alle strategie adottate a livello
nazionale ed europeo per contrastare questi fenomeni.
L'Italia e' impegnata assieme all'IOM in numerose iniziative
regionali di lotta ai traffici illeciti, in particolare il
progetto appena conclusosi "Need Assessment Research: the
Regional Counter -Trafficking Situation in the Western Balkans"
e quello in fase di avvio "Strengthening the fight against
trafficking in persons and migrant smuggling in the Western
Balkans". L'evento chiude inoltre il 13esimo ciclo del Master
ERMA: programma di studi post-laurea nato dalla collaborazione
tra Universita' di Bologna e Universita' di Sarajevo e
co-finanziato da Unione Europea e Ministero degli Affari Esteri
e dalla Cooperazione Internazionale italiana. (ANSAmed)
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