(ANSAmed) - TUNISI, 21 NOV - A scorrere la lista dei 27
candidati alle elezioni presidenziali tunisine di domenica
prossima balza subito all'occhio il nome dell'unica donna,
Kalthoum Kannou.
Cinquantacinque anni, giudice di Cassazione, ex presidente
dell'Associazione dei Magistrati tunisini, Commissario alla
Corte Internazionale di Giustizia, militante della società
civile, si dichiara ''indipendente'' non sentendosi vicina a
nessun partito in particolare, pur riconoscendosi nella
''famiglia dei democratici'', cioè in quelle persone che credono
nell'uguaglianza, nei diritti umani, nello Stato laico e nella
vera separazione dei poteri''. Cresciuta in una famiglia di
sindacalisti noti per la loro opposizione al colonialismo
francese, da giudice divenne famosa per essere diventata una
voce contro il regime, riuscendo ad emettere persino un mandato
di cattura contro Moez Trabelsi, nipote acquisito di Ben Ali, e
per questo subì due trasferimenti allo scopo di tenerla lontana
dalla capitale.
Oggi dichiara che non potrà collaborare con i partiti che
hanno tra le loro fila esponenti del vecchio regime, e si
presenta quindi come candidato indipendente pur accettando di
buon grado il sostegno dei partiti che eventualmente volessero
appoggiarla nella corsa al Palazzo di Cartagine. Tra i punti
prioritari del suo programma sicurezza, economia, sviluppo
regionale, riforma del sistema giudiziario e una rinnovata
concezione della diplomazia internazionale. Recentemente in un
comizio elettorale nella regione del Kef si è dichiarata
fiduciosa nella sua capacità di saper gestire il paese e di
ricoprire la più alta carica dello stato. Kannou si propone come
la Presidente di tutti i tunisini in una società ancora dominata
da una mentalità patriarcale. Kannou rigetta il sistema bipolare
attuale, e provocatoriamente invoca l'appoggio del leader di
Nidaa Tounes, Béji Cad Essebsi, proprio per il fatto che,
considerandosi l'erede di Habib Bourguiba, strenuo sostenitore
delle donne al potere, dovrebbe di conseguenza sostenerla nella
corsa alla Presidenza proprio in quanto donna. Il suo slogan in
campagna elettorale "Yes we Kannou" mutuato da quello di Obama,
è stato rilanciato su tutti i media ed i social network con una
certa efficacia, ma la stessa candidata lamenta un certo
oscuramento da parte dei principali media. In lei si possono
identificare le donne tunisine che così grande importanza hanno
rivestito nell'andamento delle ultime elezioni legislative. ''Le
donne tunisine hanno tutte le competenze necessarie per
esercitare la funzione di Presidente della Repubblica con
competenza'', ha affermato Kannou, le cui possibilità di
vittoria rimangono tuttavia limitate. (ANSAmed)
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