(ANSAmed) - TUNISI, 26 GEN - ''Sguardi incrociati, esercizio
e cultura del compromesso dall'Europa del 1945 alla Tunisia del
2015''. Questo il titolo della giornata di studio e dialogo
organizzata da Reset-Dialogues on Civilizations, nell'ambito del
progetto Arab Media Report, insieme ai partners accademici
tunisini (Observatoire Arabe des Religions et des Libertés) e
italiani (Università LUISS) il 28 gennaio prossimo all'Istituto
italiano di cultura di Tunisi. Si tratta del ''girone di
ritorno'' di un primo incontro svoltosi a Roma, nel dicembre
scorso presso la LUISS, sul tema ''Media, politica e società: la
Tunisia tra
radicalizzazione e dialogo. Il compromesso laici-islamisti
attraverso Tv, stampa e web''. Scopo di queste iniziative è
quello di attivare un canale di conoscenza e di scambio tra
l'Europa e la Tunisia di oggi, valorizzando la cultura del
compromesso, della reciproca legittimazione e dello spirito di
moderazione politica che hanno trovato un posto esplicito nella
nuova Costituzione tunisina. In un momento storico in cui il
mondo arabo è attraversato da profondi mutamenti, con gravissime
situazioni di crisi, violenza, guerra civile, sarà affrontato
nelle sue varie declinazioni (politiche, sociali, mediatiche,
costituzionali) il tema del compromesso come fondamento della
cittadinanza democratica e repubblicana di un paese: il diritto
costituzionale dell'''altro'' - dell'oppositore politico, del
non correligionario, del diverso - a essere pienamente
riconosciuto e incluso nella vita democratica di un paese. Lo
stesso tema verrà preso in considerazione in una prospettiva
comparata con la storia della democrazia europea e italiana in
particolare. Di altissimo livello il panel della conferenza che
è divisa in tre parti, con tematiche differenti e si conclude
con una tavola rotonda incentrata sul dialogo tra Europa e mondo
arabo, un argomento più che mai attuale dopo la strage di
Parigi. Spiega ad ANSAmed il direttore di Reset Giancarlo
Bosetti: ''Lo sguardo incrociato tra Italia e Tunisia, tra Nord
e Sud del Mediterraneo, è oggi carico di speranze, anch'esse
incrociate: da una parte l'unica democrazia scaturita dalle
primavere del 2011 che desidera trovare nel dialogo con
l'Europa, e anche nelle relazioni bilaterali con l'Italia,
motivi di rafforzamento della propria originale esperienza
politica; dall'altra un'Europa impaurita dal terrorismo
religioso e in difficoltà nel gestire le ondate migratorie, e
che cerca nella ''eccezione'' tunisina un esempio che si
vorrebbe virtuosamente contagioso, dunque capace nel tempo di
propagare la democrazia, la tolleranza, lo spirito del consenso
che sconfigge il radicalismo. Ci sono buone ragioni per radicare
tra Tunisi e Roma un dialogo che duri nel tempo, che si
arricchisca e includa intellettuali arabi anche di altri paesi,
dove la capacità di comporre pacificamente i contrasti e la rule
of law non hanno ancora trovato una stabile casa''. Tra i
partecipanti segnaliamo, tra gli altri, Mohammed Haddad,
direttore dell'Observatoire Arabe des Religions et des Libertés,
Yadh Ben Achour, vice presidente del Comitato diritti dell'uomo
all'Onu, la prof. ssa di lingua e cultura araba Francesca Corrao
della LUISS, Leila Haddad, avvocato dei martiri della
rivoluzione tunisina e la nota blogger Lina Ben Mhenni, premio
Internazionale giornalismo Ischia 2014. L'evento si svolge in
collaborazione con l'Istituto Italiano di Cultura di Tunisi e
con un contributo del Ministero degli Affari Esteri e della
Cooperazione Internazionale. (ANSAmed)
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