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>ANSA-FOCUS/ Tsipras 'molla' Varoufakis e gioca carta Tsakalotos

Il nuovo ministro avverte, non accetteremo accordi impraticabili

ATENE, 06 luglio 2015, 20:20

Redazione ANSA

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(dall'inviato Patrizio Nissirio) Ha vinto, e ha fatto quello che aveva promesso in caso di sconfitta: Yanis Varoufakis, il ministro-star delle finanze greco si è dimesso dopo il trionfo del 'suo' No "per aiutare Tsipras" nella trattativa, perché - ha detto lui stesso sul suo blog - alcuni partner avevano fatto sapere di non volerlo più vedere al tavolo delle trattative. Alexis Tsipras, che ha bisogno di un accordo-lampo con i creditori per evitare il crack definitivo dell'economia ellenica, ha capito di non potersi più permettere un ministro ormai considerato inavvicinabile dai partner internazionali - che Varoufakis aveva etichettato come 'criminali' e 'terroristi' -, decidendo di sostituirlo con il più tradizionale Euclid Tsakalotos, già da settimane alla guida della squadra greca ai negoziati. Un gesto che molti in Europa considereranno conciliante.

"Non vi nascondo di essere nervoso ed ansioso", ha detto quest'ultimo, ammettendo anche di aver "paura del palco" durante il passaggio delle consegne al ministero: "E' un momento difficile per la Grecia". E ha subito mostrato di voler proseguire nella fermezza mostrata dal suo predecessore, che ha ringraziato: "Non possiamo accettare accordi non praticabili per la Grecia".

Inizialmente utile a forzare la mano nel negoziato con il suo stile fuori dagli schemi, popolarissimo tra i simpatizzanti di Syriza, Varoufakis avrebbe anche 'esagerato' - sussurrano fonti informate ad Atene - con il suo discorso 'della vittoria' di ieri sera: laddove Tsipras, forte del 61% del mandato popolare, aveva subito usato toni di apertura verso i partner, il ministro (sembra senza concordare con il premier) aveva ripetuto le accuse ai creditori, imputando loro di aver fatto naufragare ogni tentativo di intesa e di essere dietro la chiusura delle banche. Questo avrebbe accelerato la sua uscita di scena dal ministero: come al solito in moto, accompagnato da una folla enorme di giornalisti e sostenitori. "Porterò addosso con orgoglio il disgusto dei creditori", è stata la sua frase più forte nel blog intitolato 'Minister no more'. Al suo posto arriva Tsakalotos, 'mente' economica di Syriza, accademico formatosi a Oxford, già pienamente coinvolto nelle trattative. Che, si spera ad Atene, saprà ora condurre il braccio di ferro con maggiore diplomazia pur evitando concessioni all'austerità, come chiesto dalla maggioranza dei greci che ieri hanno votato nel referendum. La vittoria del No ha cambiato nel giro di poche ore anche il quadro politico greco. Tsipras, ormai saldamente in sella dopo essere stato considerato quasi politicamente defunto per aver chiesto il voto, ha visto insieme al presidente della Repubblica Prokopis Pavlopoulos dirigenti di tutti i partiti (eccezion fatta gli estremisti di destra di Alba Dorata) ed ha incassato il sostegno di cinque forze politiche tra cui quelle dell'opposizione di Nuova Democrazia (il cui leader Antonis Samaras si è dimesso nella notte dopo la sconfitta del Sì), Pasok e Potami per un'inedita iniziativa negoziale di unità nazionale. Tutti sostengono il primo ministro per un ritorno immediato alla trattativa al fine di avere un accordo "sostenibile dal punto di vista finanziario e socialmente giusto".

La Grecia del dopo-No deve innanzitutto ripristinare la fiducia in Europa, principalmente per sbloccare i finanziamenti di emergenza della Bce per le banche elleniche, che al momento si prevede resteranno chiuse almeno fino a mercoledì, ma forse per tutta la settimana. A Tsakalotos l'arduo compito di ricostruire i ponti, in tempi strettissimi.

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