(ANSAmed) - ZAGABRIA, 23 LUG - La diplomazia croata è
infuriata con la Slovenia dopo che la stampa di Zagabria ha
pubblicato il contenuto di una serie di telefonate tra un
giudice sloveno, membro della Corte per l'arbitrato che deve
stabilire il confine marittimo nel nord Adriatico tra le due ex
repubbliche jugoslave, e una alta funzionaria del ministero
degli Esteri di Lubiana, dalle quali può sembrare che la parte
slovena avesse cercato di influire sulla delibera a proprio
vantaggio.
"Se il contenuto di questi colloqui fosse vero, si
tratterebbe di una vicenda assolutamente inaudita che
cambierebbe drasticamente la situazione del processo di
arbitrato sul confine", ha dichiarato il ministro degli Esteri
croato, Vesna Pusic, annunciando che prima di qualsiasi altra
mossa intende verificare l'autenticità delle intercettazioni.
Dagli audio pubblicati sul sito internet del quotidiano
Vecernji list, sembra però non ci sia alcun dubbio che il
giudice sloveno, Jernej Sekolec - nominato da Lubiana come uno
dei cinque magistrati che entro la fine dell'anno devono
decidere il confine marittimo nel Golfo di Pirano, contenzioso
aperto tra Lubiana e Zagabria da 25 anni - abbia regolarmente
riferito alla rappresentate slovena davanti alla corte, la
diplomatica Simona Drenik, i dettagli delle discussioni
riservate tra i giudici chiedendole consigli e documenti per
meglio difendere la posizione della Slovenia. Dalle
intercettazioni si può dedurre che l'arbitrato sia stato risolto
a vantaggio della Slovenia che, se effettivamente tale sarà il
verdetto, otterrebbe almeno due terzi del golfo e di conseguenza
il contatto con le acque internazionali nel nord Adriatico, che
Lubiana considera di suo interesse strategico.
Le regole dell'arbitrato internazionale vietano ai giudici
nazionali di influenzare gli altri arbitri e tutte le
discussioni interne sono considerate assolutamente segrete. Non
è permesso nessun tipo di lobbismo, mentre dai colloqui si
desume che diplomatici sloveni abbiano avuto contatti di questo
tipo con i giudici.
Se il contenuto delle intercettazioni, la cui provenienza non
è stata svelata anche se pare ovvio siano state procurate dai
servizi segreti croati, si mostrerà verosimile la Croazia
potrebbe mettere in dubbio l'intera procedura, chiedere la
sostituzione del giudice Sekolec, o addirittura ritirare
l'accordo sull'arbitrato. (ANSAmed).
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