Per la sola Tunisia serviranno, secondo quanto si legge nella lettera di Link 2007, almeno 20 miliardi di euro all'anno per i prossimi cinque anni, da gestire 'fuori bilancio' sotto il controllo internazionale e finalizzati ad investimenti capaci di restringere la forbice delle disuguaglianze che pesano in particolare sulle regioni interne e le periferie urbane degradate, di ridurre drasticamente la disoccupazione e di attrarre nuovi capitali e investitori esterni.
"Investire sulla Tunisia e i paesi limitrofi è investire sul nostro futuro di stabilità e di pace. Non farlo significa danneggiare noi stessi. Limitare gli aiuti o ritardarli potrebbe avere un costo di gran lunga superiore in un futuro ravvicinato, non solo finanziariamente ma anche in termini di conflitti, vite umane, distruzioni, consolidamento e diffusione del terrorismo, come la recente storia insegna. È dunque nel nostro interesse, italiano ed europeo, intervenire con investimenti adeguati e risoluti di cooperazione con la Tunisia", si legge nell'appello.
(ANSAmed)
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