(ANSAmed) - GERUSALEMME, 26 MAG - Si è svolta a Gerico, in
Cisgiordania, la cerimonia di chiusura della quarta 'Miadit', il
Corso di Formazione delle Forze di Sicurezza Palestinesi ad
opera dei Carabinieri. Alla cerimonia erano presenti il
Governatore di Gerico Majid Fityani, il Vice Comandante Generale
dell'Arma dei Carabinieri Gen. Antonio Ricciardi, il Comandante
del General Military Training Commission Gen. Al-Hilu, il
Comandante della Missione MIADIT Colonnello Di Stefano e il
Console Generale d'Italia a Gerusalemme Davide La Cecilia.
Il programma di addestramento è stato approvato durante il
I/0 'Joint Ministerial Committee' tra i governi italiano e
palestinese nel 2012 ed è stato di seguito esteso fino al 2017
per un totale di sette missioni previste. L'attività di
formazione ha interessato finora più di 800 agenti di sicurezza
palestinesi che ha visto anche periodi di soggiorno in Italia
dei migliori allievi presso il Coespu di Vicenza, nella logica
di 'formare i formatori'". Il Generale Ricciardi ha ricordato il
"carattere prioritario che assume nel quadro dell'istitution
building la formazione nel settore della sicurezza perché è a
partire da essa che si costruiscono sia la legittima aspirazione
dei cittadini ad essere tutelati nello sviluppo della propria
personalità, che le basi per assicurare la stabilità e ogni
futuro sviluppo politico".
Ricciardi ha poi ringraziato i 30 Carabinieri che per 12
settimane si sono impegnati ad assistere le istituzioni di
sicurezza palestinesi, sotto il comando, per la seconda volta,
del Colonnello Di Stefano e il Personale dell'Arma che presta il
suo servizio presso la Missione Tiph di Hebron, a conferma di
una presenza storica dei Carabinieri in Medio Oriente che risale
alla conclusione della I guerra mondiale.
L'Italia - ha sottolineato il Console Generale La Cecilia -
ha da sempre messo in campo "una pluralità di iniziative in
Palestina, volte al rafforzamento delle istituzioni e al
capacity building con l'obiettivo di preservare la soluzione dei
due Stati e ristabilire la fiducia fra le parti in modo da
arrivare ad una ripresa del dialogo. Si tratta di iniziative
che investono anche il settore del gender mainstreaming, sul
quale italiani e palestinesi condividono una comune sensibilità,
ciò che ci ha consentito nelle passate missioni di addestrare
anche elementi femminili della guardia presidenziale.(ANSAmed).
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