(ANSAmed) - STRASBURGO, 26 LUG - "Il primo decreto sullo
stato d'emergenza adottato dal governo turco è molto
preoccupante" e "ho seri dubbi sul fatto che le misure adottate
passerebbero il test di necessità e proporzionalità della Corte
europea dei diritti umani": lo ha detto Nils Muiznieks,
commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa,
riferendosi al testo entrato in vigore venerdì scorso.
Il commissario si dice particolarmente sorpreso per il fatto
che il decreto autorizza il fermo di polizia senza convalida del
giudice fino a 30 giorni. "La Corte di Strasburgo, che in
passato ha già esaminato le misure prese in Turchia durante gli
stati d'emergenza, con una sentenza del 1996 si è pronunciata
contro un fermo di 14 giorni senza accesso al giudice" spiega
Muiznieks. Secondo il commissario il decreto contiene anche
altre misure "che sollevano questioni molto serie sulla loro
compatibilità con la Convenzione europea dei diritti umani,
anche prendendo in conto la deroga chiesta dal governo turco al
segretario generale del Consiglio d'Europa". Tra le misure
indicate da Muiznieks ci sono le restrizioni del diritto
d'accesso a un avvocato, le procedure semplificate per la
rimozione dei giudici, la chiusura immediata di 125
associazioni, 104 fondazioni, 19 sindacati, 15 università, 934
scuole private e 35 centri ospedalieri privati. "Temo che la
combinazione di poteri amministrativi indiscriminati con uno
scopo cosi ampio e l'erosione dei controlli giudiziari possano
condurre a una situazione dove lo stato di diritto è messo in
pericolo, e la Corte di Strasburgo si troverà a dover far
fronte a un afflusso massiccio di ricorsi" afferma Muiznieks.
(ANSAmed).
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