"Abbiamo seguito con crescente apprensione la notizia di migliaia di arresti e decine di migliaia di epurazioni e dimissioni forzate - prosegue la lettera - Misure che hanno colpito esponenti della magistratura e dell'esercito, tra cui 99 generali, giornalisti, dipendenti della scuola pubblica e professori universitari, tra cui i 1577 rettori delle università turche, migliaia di funzionari ministeriali di ogni grado, 492 docenti di religione e imam; il Ministero dell'Educazione ha annunciato di aver sospeso 15.200 dipendenti e revocato la licenza d'insegnamento a 21 mila docenti che lavorano in scuole private, mentre a 24 emittenti radio e tv sono state ritirate le licenze e a 34 giornalisti gli accrediti stampa. Amnesty International riferisce di torture diffuse".
"Di fronte a simili fatti - concludono - sentiamo il dovere morale di prendere posizione, denunciando le violazioni tutt'ora in corso in Turchia e schierandoci senza ambiguità contro i provvedimenti liberticidi di cui è responsabile l'attuale governo turco. Vogliamo esprimere la nostra vicinanza al popolo turco e in particolare ai giovani studenti e ai professori che sono stati presi di mira, e altresì chiedere alla Sua persona e al Governo di fare quanto in Vostro potere affinché venga ristabilito in Turchia il rispetto dei diritti umani e dei principi democratici".
La lettera è firmata da Ariel Nacamulli (Presidente Unione Giovani Ebrei d'Italia, Ugei), Matteo Bracciali (Coordinatore Nazionale Giovani delle Acli), Francesca Litigio (Segretaria Federazione Giovanile Evangelica Italiana, Fgei) Shamar Droghetti (Coordinatore Rete Arcigay Giovani) e Paolo Paticchio (Presidente Associazione Treno della Memoria).
(ANSAmed).
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