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Grandi, 5mila migranti morti nel 2016. Fermiamo la strage

Commissario Onu: accordo con Turchia non basta, Europa cambi

02 dicembre 2016, 23:19

Redazione ANSA

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Il ministro sudanese degli Esteri e il commissario Onu Filippo Grandi - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il ministro sudanese degli Esteri e il commissario Onu Filippo Grandi -     RIPRODUZIONE RISERVATA
Il ministro sudanese degli Esteri e il commissario Onu Filippo Grandi - RIPRODUZIONE RISERVATA

(di Gaetana D'Amico e Patrizio Nissirio)

ROMA - "La situazione nel Mediterraneo è grave. Quest'anno abbiamo già 4.700 vite perse che a fine 2016 potrebbero arrivare tristemente a 5mila. Per fermare i morti in mare occorre una strategia a lungo termine, ma bisogna agire presto". E l'allarme lanciato dall'Alto commissario Onu per i rifugiati, Filippo Grandi, al forum 'Med Dialogues' in corso a Roma dove la crisi dei migranti è stata uno dei principali temi della seconda giornata di lavori. "L'accordo con la Turchia non è risolutiva del problema" dei migranti "e probabilmente non ripetibile in altre situazioni", ha sottolineato Grandi. "L'Europa deve riformare il proprio sistema di accoglienza: questa è una crisi globale. Quello che noi suggeriamo è una migliore prevenzione sul flusso dei rifugiati. L'Europa deve svolgere un ruolo politico più forte per la soluzione dei conflitti e la gestione nei Paesi d'origine", ha proseguito Grandi. "Inoltre, occorre stabilizzare coloro che comunque fuggono con un'assistenza più mirata ai Paesi ospitanti. Infine, bisogna fornire dei percorsi alternativi per chi si sta spostando". Secondo l'Alto Commissario, occorre cambiare strategie e in questo senso "stiamo ponendo dei suggerimenti molto concreti".

"Purtroppo ci sono persone che continuano a tentare di attraversare e i mezzi messi a loro disposizione dai criminali che li sfruttano sono sempre più fragili e quindi il rischio di perdere vite umane si accresce. Questo delle traversate è un fenomeno che può essere risolto solo con strategie a lungo termine", ha concluso Grandi.

Sulla crisi dei migranti è intervenuto anche il vice ministro degli Esteri turco, Ahmet Yildiz, il quale ha ribadito l'importanza del lavoro di Ankara: "Il nostro ruolo è quello di aiutare i migranti, di tenere aperta la porta del confine per ragioni umanitarie e di farli vivere nelle migliori condizioni possibili, creando poi una coalizione per risolvere i problemi politici in Siria e in Iraq". Secondo Yildiz, "il nostro accordo" sui migranti "con l'Europa è stato un accordo conveniente per tutti e funziona bene. Se c'è un problema non riguarda i rifugiati, ma l'impegno pluridecennale preso con i cittadini turchi. Noi continueremo a fare quello che abbiamo fatto. Speriamo comunque che la situazione con l'Europa cambi perché sono decenni e decenni che negoziamo e la situazione sta diventando discriminatoria". Per quanto riguarda il sistema di accoglienza e di integrazione dei migranti, al centro della seconda parte dei lavori del forum, secondo Emma Bonino "bisogna avere coraggio e adottare una legge severa sull'immigrazione che possa convincere altri Stati europei all'integrazione". "Abbiamo un esercito di irregolari, circa 550 mila, che abbiamo creato con le leggi attuali", ha proseguito l'ex ministro degli Esteri. "C'è bisogno di arrivare al più presto ad una normativa sul modello tedesco, anche se non è perfetto. Serve un cambio di passo".

I Med Dialogues sono organizzati dalla Farnesina e dall'Ispi.

ANSAmed è media partner dell'evento assieme alla Rai e a La Stampa.(ANSAmed).

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