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Israele, arriva sanatoria per le case negli insediamenti

Oggi la controversa legge alla Knesset. L'opposizione attacca

30 gennaio 2017, 09:54

Redazione ANSA

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Il premier israeliano Benyamin Netanyahu © ANSA/EPA

Il premier israeliano Benyamin Netanyahu © ANSA/EPA
Il premier israeliano Benyamin Netanyahu © ANSA/EPA

(di Massimo Lomonaco)

TEL AVIV - La legge sulla "normalizzazione" delle case negli avamposti e insediamenti costruite su terra privata palestinese in Cisgiordania sarà presentata oggi in Parlamento. Lo ha annunciato ieri Benyamin Netanyahu, che ha ribadito che l'ambasciata Usa dovrebbe essere spostata a Gerusalemme. Una mossa, retroattiva, che vuole sanare tra i 2500 e i 4000 alloggi e che riguarderebbe, secondo Peace Now, anche circa 797 strutture in 55 avamposti. Difficile escludere, in caso di approvazione, che l'autorizzazione vada poi ad estendersi agli avamposti stessi, anche se nati in violazione della legge israeliana. Del resto Netanyahu ha spiegato nella seduta di governo a Gerusalemme che la proposta di legge è destinata "a normalizzare una volta per tutte lo status degli insediamenti ebraici in Giudea e Samaria e prevenire i ricorrenti tentativi di danneggiarli". Un accenno diretto alle denunce con cui la comunità internazionale - compresi gli Usa della passata amministrazione di Barack Obama - aveva censurato l'iniziativa del governo subito dopo l'annuncio di Netanyahu nelle passate settimane, e dopo che Naftali Bennett, ministro dell'istruzione e leader nazionalista religioso vicino al movimento dei coloni, se ne era fatto paladino. Con l'avvento di Trump e il passaggio di consegne alla Casa Bianca è stato un crescendo: un susseguirsi di annunci di nuove case da costruire nei 'gushim', gli attuali blocchi ebraici in Cisgiordania, così come a Gerusalemme est e in altri insediamenti al di là della Linea Verde del 1967. Contro la legge di "normalizzazione" si è espressa anche l'opposizione di centro sinistra al governo Netanyahu che ha denunciato i pericoli di un ulteriore scontro con la comunità internazionale. "L'intera struttura legale israeliana - ha detto Isaac Herzog, leader dell'opposizione - è contro la nuova legislazione".

Il possibile conflitto con la Comunità internazionale è stato peraltro anticipato dalla Risoluzione contro gli insediamenti passata lo scorso dicembre in Consiglio di Sicurezza dell'Onu grazie all'astensione degli Usa, negli ultimi giorni della presidenza Obama. In base alla legge - attaccata dalla dirigenza palestinese - i proprietari dei terreni su cui sono state costruite le case avrebbero diritto ad indennizzi consistenti o all'assegnazione di terreni locati altrove o di un risarcimento pecuniario superiore al valore delle terre. Ma non sembra - come fanno notare alcuni media - tutto così facile dal punto di vista legale. Già il Procuratore generale Avihai Mandelblit si è espresso in passato - ad esempio nel caso dell'avamposto illegale di Amona nei pressi dell'insediamento di Ofra - in maniera negativa citando sia la legge internazionale sia quella israeliana. Giuristi israeliani, riportati dai media, hanno poi messo in guardia sul fatto che la legislazione può rafforzare ogni potenziale azione contro Israele al Tribunale Penale dell'Aja che sta esaminando l'intera questione degli insediamenti.

Secondo alcune ricostruzioni giornalistiche, l'annuncio di Netanyahu è venuto dopo le critiche che in questi giorni i rappresentanti degli insediamenti hanno rivolto al premier, ma anche al ministro Bennett, insistendo sulla necessità di accelerare ulteriormente i progetti di costruzione in tutta la Cisgiordania - oltre alla proposta di annettere direttamente ad Israele la colonia di Maalè Adumim - grazie al vento favorevole portato dall'arrivo di Trump. Oggi la legge sarà esaminata dal Comitato congiunto difesa-affari esteri della Knesset: se ci sarà l'approvazione, allora sarà la volta della discussione da parte del plenum del Parlamento.

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