(ANSAmed) - RABAT, 27 FEB - Con una marcia che sa di sfida
nei confronti della comunità internazionale, il fronte Polisario
ha occupato zone lasciate libere dalle truppe marocchine. Il
Marocco, domenica, ha deciso di lasciare la zona cuscinetto tra
i propri confini e quelli della Mauritania, vicino a El Guergat,
a sud-ovest del cosiddetto Sahara occidentale. L'iniziativa è
stata presa per ordine del re Mohammed VI, dopo che questi ha
avvisato l'Onu dell'escalation di tensione e dopo che Antonio
Gutierres ha fatto appello al buonsenso delle parti "per
prendere ogni misura necessaria a evitare il peggio". Una
raccomandazione seguita unilateralmente, salutata con favore
qualche ora più tardi da Francia e Spagna oltre che dagli Usa.
Al centro delle ultime tensioni un tratto di strada, poco più
di 3,5 km, nella zona non assegnata, asfaltata a partire
dall'agosto del 2016, per evitare traffici di contrabbando. È di
qui, sostengono in Marocco, che passano merci, armi, droga e
persino esseri umani: uno spazio di non diritto. Scortati dalla
polizia e dall'esercito, gli ingegneri marocchini hanno dunque
messo il catrame in vista di un'asfaltatura migliore, e
consolidato il muro di demarcazione del confine. Il fronte
Polisario l'ha interpretata come una "invasione di campo".
La tensione è alta. Soprattutto da quando il Marocco è stato
riammesso nell'Unione Africana, l'ex Organizzazione dell'unità
africana che il Marocco aveva contribuito a fondare ma che poi
aveva lasciato polemicamente nel 1984, in polemica con il
riconoscimento della Repubblica araba saharawi democratica.
Antica colonia spagnola, il Sahara conteso è controllato per la
maggior parte dal Marocco, dal 1975, ma gli indipendentisti del
Fronte Polisario reclamano un referendum di autodeterminazione.
Il Marocco è pronto a concedere al massimo un'autonomia sotto la
corona. (ANSAmed)
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