"Puntiamo - ha spiegato Minniti - a concludere l'incontro con una dichiarazione di intenti che dia il senso di un impegno comune sulla sfida dei flussi migratori che occorre governare intervenendo su entrambe le sponde". La riunione, ha sottolineato Minniti, "è lo sviluppo del Memorandum of understanding firmato da Gentiloni e Serraj lo scorso 2 febbraio e del vertice europeo di Malta del giorno dopo che ha fatto proprio quell'accordo. Si tratta ora di dare un approccio permanente a questi temi, sui quali si gioca il futuro dell'Europa".
Il ministro ha spiegato che "si punta ad un contrasto dei trafficanti di uomini che costituiscono una piaga del nostro pianeta, agiscono con assoluta mancanza di rispetto per le vite umane e possono essere paragonati ai terroristi dello Stato Islamico. Loro hanno bisogno di mano libera, di non avere alcuna istituzione statuale che ne limiti le loro possibilità di movimento".
Il titolare del Viminale ha fatto quindi sapere di essere consapevole dei limiti dell'accordo siglato con Serraj nel contesto di una Libia tuttora fuori controllo. "Serve - ha osservato - tempo, ma non possiamo permetterci di restare fermi aspettando che il Paese si stabilizzi. Noi dialoghiamo con le autorità legittimamente riconosciute, ma anche con i sindaci, con le tribù, che costituiscono il tessuto connettivo del Paese.
Occorre un dialogo politico tra l'Est e l'Ovest, una forte spinta diplomatica". (ANSAmed).
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