Noi non vogliamo favoritismi ma nemmeno essere trattati come lo siamo stati finora", ha aggiunto, avvertendo che dopo il fallito golpe "l'opinione pubblica turca non è più così favorevole all'adesione" e che bisogna invertire la tendenza.
Ankara comunque vuole "andare avanti", ed in quest'ottica sarà "molto importante" l'incontro di domani a Bruxelles tra il presidente turco Erdogan ed i vertici europei - Juncker, Tusk, Tajani - a margine del vertice Nato, ha rilevato Cavusoglu.
Alfano da parte sua ha detto che tra Italia e Turchia si conferma "l'amicizia, l'alleanza in chiave Nato e la partnership commerciale, e l'amicizia presuppone chiarezza". Alfano ha rilevato ad esempio che anche nel colloquio odierno "abbiamo avuto modo di parlare di elementi problematici che hanno connotato le relazioni con l'Ue e anche con l'Italia sul piano di alcuni principi, a cui Cavusoglu ha risposto con chiarezza".
Il ministro turco - che oggi ha incontrato anche il presidente Sergio Mattarella e il premier Paolo Gentiloni - ha espresso la stessa valutazione, confermando i rapporti di amicizia con l'Italia, che a volte rivolge anche "critiche ma sempre in modo costruttivo".
Alfano e Cavusoglu hanno poi posto l'accento sulle "solide relazioni commerciali" ed i risultati ottenuti dalle aziende italiane nella realizzazione di opere pubbliche in Turchia. Il ministro turco ha infine ricordato i 18 miliardi di interscambio dell'anno scorso, invitando altre aziende italiane a lavorare nel suo paese.
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