Plenkovic ha perso consensi anche in una parte dei suoi elettori, ma per ora sembra che i malumori generati dalla sua ferma volontà di ratificare la Convenzione non metteranno in pericolo il suo governo. La Chiesa cattolica e organizzazioni di destra hanno manifestato una dura e continua opposizione alla ratifica del documento sostenendo che tramite la protezione delle donne dalla violenza si vuole introdurre nella legislazione croata il concetto di "genere", differente da quello del sesso biologico, fatto inaccettabile per questi gruppi. Secondo loro la legalizzazione del concetto di genere apre le porte a pericolosi esperimenti culturali nell'educazione pubblica e nella sanità, contrari ai valori tradizionali del popolo croato.
Ieri a Spalato, in Dalmazia, circa 15 mila persone hanno manifestato contro "la ideologia gender", che verrebbe promossa dalla Convenzione di Istanbul. Una coalizione di ong che sostengono di "difendere la famiglia tradizionale", ha annunciato per maggio la raccolta firme per un referendum per revocare la Convenzione. (ANSAmed).
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