La bozza, di cui l'ANSA ha ottenuto una copia, prevede che l'accordo venga firmato "a Parigi" ma non precisa in quale data anche se, secondo indiscrezioni circolate ieri sui media, la conferenza dovrebbe tenersi già nei prossimi giorni.
Fra i 13 punti di questa versione della bozza (la settima del 22 maggio, per sua natura suscettibile di modifiche) spicca un "accordo per l'organizzazione di elezioni per la fine del 2018".
I firmatari dell'intesa sarebbero il governo di accordo nazionale (Gna) de premier Fayez Al-Serraj, il parlamento insediato a Tobruk (HoR), l'Alto consiglio di Stato (Hsc) e l'Esercito nazionale libico (Lna) del generale Khalifa Haftar.
L'accordo, emerge ancora dal testo della bozza, verrebbe raggiunto "sotto l'egida dell'Onu" e "alla presenza" di 16 paesi e tre organizzazioni internazionali (Unione africana, Ue e Lega araba).
Fra gli altri punti dell'intesa c'é "l'impegno a sostenere il dialogo militare in corso al Cairo" e "la formazione della struttura militare nazionale" da realizzare "dopo le elezioni, sotto il controllo dei legittimi poteri civili".
Spicca poi l' "unificazione immediata della Banca centrale libica" e lo "sviluppo" di un "programma temporale per lo svolgimento di un referendum sulla costituzione, prima o dopo delle elezioni".
E' prevista inoltre l'apertura di una "nuova sessione" di registrazione di votanti per 60 giorni e un'ulteriore conferenza per dar seguito all'attuazione dell'accordo entro tre mesi.
In ambienti vicini all'ex-premier libico Khalifa Al-Ghweil si avverte che questa bozza non é stata ancora approvata da Usa e Gran Bretagna. (ANSAmed).
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