(ANSAmed) - RABAT, 8 AGO - Un terremoto scuote la politica e
in particolare il ministero dell'Economia e delle Finanze del
Marocco. Il suo titolare, Mohammed Boussaid, è stato rimosso dal
re, come prevede la Costituzione, e 76 funzionari di ogni grado
e livello sono stati licenziati in tronco, in questi primi
giorni di agosto. In accordo tra loro e, secondo quello che
sembra essere un collaudato sistema di corruzione, avrebbero
ceduto beni demaniali a prezzi irrisori.
Quella che si annuncia come la 'Tangentopoli di Rabat' parte
da una relazione della Corte dei conti. Il report firmato dal
presidente Driss Jettou è stato presentato al re in occasione
della Festa del Trono, il 29 luglio, l'anniversario cioè del suo
insediamento sul seggio coronato alaouita. È stato l'inizio di
un effetto domino che non è ancora finito, secondo la stampa
marocchina. Tra i sospettati di questa prima tornata ci sono
contabili, presidenti di municipalità, capi di prefetture e
consiglieri regionali: tutti finiti sotto inchiesta con
l'obbligo di non lasciare il Paese prima che la vicenda sia
chiarita. Avrebbero ceduto a speculatori marocchini e stranieri
migliaia di ettari di terreni demaniali a prezzi stracciati. Non
è ancora dato sapere di cosa. Anche il ministero dell'Interno ha
avviato un'inchiesta, ma è la magistratura ordinaria che
procede.(ANSAmed).
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