ROMA - La nave Aquarius "non arriverà mai in Italia". Lo ha dichiarato il ministro dell'Interno, Matteo Salvini. "Stiamo lavorando con tutti gli avvocati del caso ma posso assicurare a tutti gli italiani che questa nave non arriverà mai in Italia. Non voglio essere complice della tratta di essere umani", ha detto.
Salvini ha parlato dopo che ieri si è aperto un nuovo braccio di ferro sui migranti, con Aquarius che si è vista revocare la bandiera panamense. E con Medici senza frontiere, che con Sos Mediterranée gestisce la nave per i soccorsi in mare, che accusa l'Italia di aver esercito pressioni su Panama. Ma il Viminale smentisce. Il ministro dell'Interno ha messo in guardia Aquarius, unica nave legata ad ong rimasta nel Mediterraneo.
"Denuncerò per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina - ha detto - chi aiuta gli scafisti. I trafficanti hanno ripreso a lavorare" con la "collaborazione di qualche ong. Tra queste - secondo Salvini - Aquarius", che "ha intralciato il lavoro della guardia costiera libica, ignorando le indicazioni" e "dopo aver subìto la stessa decisione da Gibilterra, sta per essere cancellata dai registri navali di Panama". L'iter per toglierle la bandiera è partito il 21 settembre. Aquarius rischia di diventare così una nave 'pirata'.
Ma la ricostruzione delle organizzazioni non governative è ben diversa. Nelle ultime 72 ore, dicono, la nave ha aiutato due natanti in difficoltà e ora ha 58 persone a bordo. Il team è rimasto "scioccato" dall'annuncio giunto da Panama "di essere stata costretta a revocare l'iscrizione dell'Aquarius dal proprio registro navale sotto l'evidente pressione economica e politica delle autorità italiane". In sostanza le ong accusano l'Italia di aver fatto pressioni su Panama e citano un passaggio della comunicazione ricevuta dalle autorità panamensi.
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