L'Ivd presenterà alcune raccomandazioni nel settore della "giustizia transizionale" al fine di evitare per il futuro la ripetizione di simili violazioni, preservare la memoria e instaurare lo stato di diritto e in buona sostanza, tese a completare il delicato passaggio dal regime di Ben Ali alla repubblica del dopo-rivoluzione 2011.
Secondo l'articolo 70 della legge 53-2013, "il governo deve preparare, entro un anno dalla data di pubblicazione di detta relazione, un piano e dei programmi di lavoro al fine di attuare le raccomandazioni e i suggerimenti proposti dalla Commissione".
Spetterà poi al parlamento approvare il programma proposto dall'esecutivo. Il lavoro della Commissione è stato particolarmente travagliato, con un no da parte dei deputati alla richiesta dell'Ivd di prolungamento del mandato.
Il mandato è scaduto a fine maggio, con uno strascico di polemiche politiche sulla mancata notifica ufficiale alla Commissione della decisione del parlamento, che di fatto ha consentito all'Ivd di poter lavorare sino a dicembre.
Particolarmente contrastata poi, da alcune parti politiche e della società civile, la questione del risarcimento alle vittime del regime, per il quale venne creato un apposito fondo nella legge finanziaria 2014, da alimentare ulteriormente nel 2019.
Alcuni intellettuali, universitari, rappresentanti della società civile, contrari all'indennizzo di un così grande numero di persone e soprattutto ai criteri adottati dall'Ivd per la selezione delle vittime, hanno annunciato una manifestazione di protesta per domani a Tunisi.
Si tratta di una manifestazione lanciata da un gruppo di attivisti indipendenti che ha visto l'adesione massiccia di associazioni e movimenti cittadini quali Houmet Tounes, M'nemty, Tunisie Action, Ajiel e Alkadhra. (ANSAmed).
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