Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Libia: Msf, 3000 migranti bloccati in zone a rischio

Cibo e medicine per 2 settimane, sbarcarli in porti sicuri

ROMA, 18 aprile 2019, 14:45

Redazione ANSA

ANSACheck

© ANSA/AP

© ANSA/AP
© ANSA/AP

(ANSAmed) - ROMA, 18 APR - Migliaia di famiglie libiche in fuga, oltre 3.000 rifugiati e migranti bloccati nei centri di detenzione vicini al conflitto, che ricevono cibo e servizi base in modo saltuario e rischiano da un momento all'altro di trovarsi nel fuoco incrociato, strutture sanitarie con capacità limitata e scorte di forniture mediche per meno di due settimane. E' il quadro tracciato da Medici senza frontiere sulla situazione in Libia. "Msf chiede misure concrete per proteggere i civili e le infrastrutture civili, compreso il personale medico, evitando attacchi indiscriminati nelle aree popolate, e chiede l'immediata evacuazione dal paese degli oltre 3.000 rifugiati e migranti intrappolati nei centri di detenzione vicini ai combattimenti - spiega la nota - I combattimenti stanno aggravando le condizioni psicologiche delle persone nei centri di detenzione". Msf chiede che "gli Stati membri dell'Ue trovino un accordo per sbarcare le persone in porti sicuri, mettendo fine alle azioni punitive per ostacolare le organizzazioni umanitarie impegnate in mare".

Msf spiega che "nel centro di detenzione di Sabaa, oltre alle consultazioni mediche, le équipe di Msf hanno distribuito forniture di cibo per 5 giorni. Negli ultimi giorni, quasi 200 persone sono state trasferite dal centro di Ain Zara, che si trova a poco più di un chilometro dai combattimenti, a quello di Sabaa, a 6,5 chilometri dalla linea del fronte. Coi nuovi arrivati, la popolazione di quest'ultimo è arrivata a circa 540 persone, aggravando le già precarie condizioni generali. Con gli ulteriori 150 rifugiati trasferiti presso il Centro di raccolta e partenza dell'Unhcr la scorsa settimana, il centro di Ain Zara oggi dovrebbe essere vuoto.

Sebbene il numero di persone all'interno dei centri possa variare di giorno in giorno, al momento ci sono 135 persone in quello di Anjila, a 5,5 chilometri dal fronte, mentre pochi giorni fa c'erano 910 persone nel centro di Abu Salim, a 6,5 km dai combattimenti, che è considerato il più a rischio di essere coinvolto dal conflitto nei prossimi giorni". I team medici di Msf stanno anche fornendo kit per l'igiene in diversi rifugi per le famiglie libiche sfollate e hanno donato kit per feriti di guerra a due ospedali, uno a Tripoli e uno a sud della città. Altrove nel paese, Msf è particolarmente preoccupata per un gruppo di oltre 80 pazienti trasferiti due mesi fa in un centro di detenzione a Sirte, molti dei quali in gravi condizioni, perché non è più possibile fornire loro visite e cure mediche. "A causa del conflitto, infatti, tutti i trasferimenti medici gestiti da Msf dai centri di Khoms, Zliten, Misurata, Beni Walid e Sirte verso gli ospedali di Tripoli non sono più possibili". Msf ricorda che "una delle poche disperate opzioni, per libici e non, di fuggire dai combattimenti resta il Mediterraneo: "Non siamo in grado di verificare se le partenze in mare siano aumentate dall'inizio dei combattimenti. In assenza di qualsiasi meccanismo di ricerca e soccorso nel Mediterraneo centrale, la vita delle persone è a rischio tanto in mare quanto a Tripoli. La capacità di ricerca e soccorso in mare deve essere urgentemente implementata, e tutte le persone soccorse devono essere portate in un porto sicuro, come previsto dal diritto internazionale. Perché sia davvero possibile, gli stati membri dell'Ue devono trovare immediatamente un accordo su soluzioni per sbarcare le persone in porti sicuri, mettendo fine alle azioni punitive per ostacolare le organizzazioni umanitarie impegnate in mare. L'attuale ondata di combattimenti - la terza negli ultimi sette mesi - non fa che confermare gli irrazionali tentativi dei governi europei e di quello italiano per far sembrare la Libia un porto sicuro".

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

Guarda anche

O utilizza

Ultima ora Mondo

Errore 404 - Pagina non trovata - ANSA.it Libia: Msf, 3000 migranti bloccati in zone a rischio - Politica - Ansa.it
404

Pagina non trovata

Le cause principali per cui viene visualizzata una pagina di errore 404 sono le seguenti:

  • un URL digitato erroneamente
  • un segnalibro obsoleto
  • un collegamento datato proveniente da un motore di ricerca
  • un link interno interrotto non rilevato dal webmaster.

Se riscontri il problema, ti invitiamo a contattarci per segnalarlo.

Grazie.