Cerar ha aggiunto che la proposta di un pattugliamento congiunto del confine italo-sloveno nasce da questi presupposti e "dalla convinzione che la collaborazione nella gestione dei flussi migratori fra le autorità di sicurezza slovene e italiane siano tradizionalmente molto buoni, sia nel monitoraggio del confine di Stato che in termini di rimpatrio dei migranti illegali". Cerar ha annunciato al riguardo un prossimo incontro fra i direttori generali delle due polizie.
Nelle ultime settimane il numero di attraversamenti illegali è cresciuto in modo significativo, fino all'episodio della settimana scorsa quando tre migranti, nella Carniola Bianca, hanno preso in ostaggio un viticoltore e la sua macchina per tentare la fuga verso l'Italia, ma sono stati fermati a Basovizza e riconsegnati alle forze di polizia slovene. L'arrivo della bella stagione fa temere che il numero di attraversamenti illegali possa ulteriormente aumentare. "Dall'anno scorso - ha osservato Cerar - le autorità di sicurezza in Slovenia hanno percepito un aumento della pressione migratoria sulla rotta dei Balcani occidentali", e la Slovena offre un supporto a Macedonia del Nord e Serbia al fine di rafforzare controlli e sorveglianza.
Cerar ha inoltre sottolineato come la Slovenia sia pienamente coinvolta nelle dinamiche per rafforzare la cooperazione con i Paesi africani. A questo riguardo è stata inaugurata oggi a Lubiana l'ottava conferenza internazionale "Giorni dell'Africa", sponsorizzata dal ministero degli esteri, che quest'anno ha come tema centrale l'integrazione economica dei paesi europei con quelli africani per presentare le opportunità di investimento e i trend migratori. (ANSAmed)
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