"La stabilita' della regione dei Balcani occidentali - ha osservato Lo Cascio - e' della massima importanza per l'intero continente europeo, e un accordo onnicomprensivo e giuridicamente vincolante sulla normalizzazione dei rapporti tra Belgrado e Pristina e' un elemento essenziale affinché tale stabilità possa essere pienamente conseguita e mantenuta a lungo termine". Il dialogo facilitato dalla Ue, a suo avviso, resta il quadro e il formato più idoneo per arrivare a una soluzione della crisi. E lo 'status quo' non e' una opzione percorribile - come ricordato di recente dall'Alto rappresentante Federica Mogherini e dal presidente serbo Aleksandar Vucic. Sul cammino europeo della Serbia, l'ambasciatore ha ribadito l'appoggio espresso sia dal premier Giuseppe Conte in occasione della sua visita a Belgrado in marzo, sia dal vicepremier e ministro dell'interno Matteo Salvini nel colloquio con il presidente Vucic il mese scorso a Roma. "Da ultimo, qualche giorno fa, anche il ministro degli esteri Enzo Moavero Milanesi ha ribadito in parlamento, con altrettanta convinzione, che noi siamo tra i Paesi di punta nel sostenere la necessita' dell'integrazione europea dei Paesi dei Balcani occidentali". Per questo l'Italia, ha aggiunto, e' favorevole all'apertura di nuovi capitoli negoziali con la Serbia. "Sappiamo che il negoziato è complesso, laborioso e richiede uno sforzo congiunto", ha osservato Lo Cascio aggiungendo che "spetta alla Serbia portare avanti le riforme già avviate". E riferendosi al recente rapporto della commissione Ue, l'Ambasciatore ha detto che "in alcune aree i cambiamenti sono più rapidi, in altre sono più lenti. La Serbia sa che deve fare di più". (ANSAmed)
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