(ANSAmed) - ATENE, 17 LUG - Il nuovo ministro del Lavoro
greco, Yiannis Vroutsis, ha come primo atto bloccato una legge
passata solo poche settimane fa dal governo di sinistra di
Alexis Tsipras, che garantiva accesso al sistema sanitario
nazionale e ad altri servizi pubblici a tutti gli stranieri
extracomunitari (compresi i rifugiati), senza eccezione.
La mossa del governo di destra guidato da Kyriakos Mitsotakis
ha scatenato dure polemiche, con il Movimento contro la minaccia
razzista e fascista (Keerfa) che parla di "misura razzista,
senza cuore e disumana contro persone che arrivano in Grecia per
sfuggire alla morte. Questa disumanità è diretta contro i
diritti di poveri, disabili, donne e rifugiati, dal momento che
impedisce loro il libero accesso a ospedali pubblici, scuole e
servizi pubblici".
"Con questa mossa, il governo di Nea Dimokratia attacca il
movimento di solidarietà che è stato appoggiato dalla
maggioranza dei greci a partire dal 2015. Chiediamo che venga
revocata questa decisione razzista e che sia ristabilito il
libero accesso per tutti ad ospedali, scuole e servizi, senza
eccezione", continua la nota. Molte altre ngo si sono unite alla
protesta.
Vroutsis ha annunciato la sua decisione con un tweet,
affermando che la decisione del governo Tsipras era "lacunosa e
contraria alla legge", aggiungendo: "Il nostro paese non è una
vigna senza recinto!".
Vroutsis non è nuovo alle controversie. Già ministro del
Lavoro col premier Antonis Samaras (2013-2015), fu oggetto di
dure critiche quando durante il suo periodo al ministero la
disoccupazione toccò il 28%.
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