(ANSAmed) - BELGRADO, 8 DIC - Tensione ieri sera a Belgrado
quando numerosi manifestanti dell'opposizione partecipanti alla
consueta manifestazione antigovernativa del sabato sera si sono
ammassati davanti all'entrata del parlamento, nel centro della
capitale, scandendo slogan ostili ai deputati e al governo e
minacciando di fare irruzione all'interno dell'edificio.
A evitare che la situazione degenerasse è stato il servizio
di sicurezza del parlamento, che si è opposto alla pressione dei
dimostranti, fra i quali vi era Bosko Obradovic, uno dei leader
di 'Alleanza per la Serbia' il cartello che raggruppa gran parte
delle forze di opposizione.
Come riferiscono i media, almeno due dei dimostranti - uno
dei quali lo stesso Obradovic - hanno cercato di infrangere i
vetri dei portoni d'ingresso del parlamento servendosi delle
aste di bandiere della Serbia. 'Ladri, ladri', 'Rivolta,
rivolta', 'Vicic pederasta', 'E' finita' - hanno scandito a
lungo i manifestanti. 'Come abbiamo bussato alle porte del
rettorato, così ora bussiamo alle porte del parlamento', hanno
gridato alcuni, alludendo all'occupazione del rettorato
dell'Università di Belgrado messa in atto nelle scorse settimane
da un gruppo di giovani studenti oppositori, per chiedere le
dimissioni del ministro delle finanze Sinisa Mali accusato di
plagio per aver copiato a loro avviso buona parte della sua tesi
di dottorato.
Durante la protesta davanti al parlamento, la tensione è
salita notevolmente e in tanti momenti si è temuto che la
situazione potesse degenerare, con una possibile irruzione dei
dimostranti all'interno dell'edificio. Il servizio di sicurezza
ha evitato il peggio. Una dura condanna di tali atti
intimidatori e antidemocratici è venuta in tarda serata dalla
presidente del parlamento Maja Gojkovic.
In precedenza il corteo dei manifestanti si era fermato
davanti alla sede della tv pubblica Rts, protestando contro
quella che viene ritenuta una 'informazione di regime' da parte
dell'emittente nazionale.
Da un anno ogni sabato sera migliaia di manifestanti
manifestano a Belgrado contro la politica del governo e il
presunto 'autoritarismo' del presidente Aleksandar Vucic,
accusato di stretto controllo sui media. L'opposizione ha
annunciato il boicottaggio delle elezioni previste in primavera,
ritenendo che non vi siano in Serbia le condizioni per un voto
libero e democratico. (ANSAmed)
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