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Siria: Turchia, no-fly zone o sarà genocidio a Idlib

'Neutralizzati' 329 soldati Assad. Nato, serve de-escalation

28 febbraio 2020, 13:52

Redazione ANSA

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© ANSA/EPA

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(ANSAmed) - ISTANBUL, 28 FEB - "La comunità internazionale deve agire per proteggere i civili e imporre una no-fly zone" sulla regione di Idlib nel nord-ovest della Siria. Lo scrive su Twitter il capo della comunicazione della presidenza turca, Fahrettin Altun, dopo l'uccisione ieri sera di almeno 33 soldati di Ankara in un raid attribuito all'aviazione di Damasco. "Una ripetizione dei genocidi del passato come in Ruanda e Bosnia non può essere permessa a Idlib", ha aggiunto.

"Abbiamo risposto e continueremo a rispondere" agli attacchi contro i soldati turchi e i civili, ha aggiunto Altun, citando i raid di rappresaglia compiuti la scorsa notte da Ankara.

"Milioni di civili vengono bombardati da mesi dal cielo. Le infrastrutture, comprese scuole e ospedali, vengono prese di mira sistematicamente dal regime. Un genocidio sta avvenendo lentamente sotto i nostri occhi. Chi ha una coscienza e una dignità deve alzare la voce", ha proseguito il portavoce, secondo cui "il regime ha tratto vantaggio per anni dal silenzio internazionale di fronte ai suoi crimini. "Abbandonare Idlib al suo destino significherà che i sogni del regime si realizzeranno. Hanno compiuto una pulizia etnica e demografica nella regione. Non possiamo girarci dall'altra parte".

Secondo fonti sul terreno che confermano quanto riportato dall'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria, sono 16 i militari governativi siriani uccisi nelle ultime ore da raid di artiglieria turchi nella regione. Il ministro della Difesa di Ankara Hulusi Akar invece sostiene che nella rappresaglia dopo i raid della scorsa notte l'esercito turco ha "neutralizzato" (cioè ucciso o ferito) 329 soldati del regime di Assad e colpito oltre 200 obiettivi nemici. Tra gli obiettivi distrutti, secondo Akar, 5 elicotteri, 23 tank, 10 mezzi armati e numerosi depositi e armi delle forze governative.

Mentre la situazione rimane tesissima sul terreno i presidenti di Russia e Turchia, Vladimir Putin e Recep Tayyip Erdogan, hanno avuto una conversazione telefonica "dedicata alla necessità di fare tutto per soddisfare l'accordo iniziale sulla zona di de-escalation di Idlib", secondo quanto riferisce il ministro degli Esteri russo, Serghiei Lavrov, ripreso dalle agenzie russe.

Su richiesta della Turchia che ha chiesto di avviare consultazioni la Nato ha convocato il Consiglio del Nord Atlantico. "Ieri sera ho parlato con il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu e lui ha richiesto questa consultazione, gli alleati hanno presentato le loro condoglianze ed espresso la piena solidarietà alla Turchia", ha detto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg al termine del Consiglio nord Atlantico. "Condannano gli attacchi da parte del regime siriano nella provincia di Idlib - ha aggiunto -, e chiedono di fermare l'offensiva. Serve una de-escalation per questa pericolosa situazione per evitare un ulteriore peggioramento della terribile situazione umanitaria nella regione e per consentire un urgente accesso umanitario a coloro che sono intrappolati a Idlib - ha proseguito -. Chiediamo un immediato ritorno al cessate il fuoco del 2018".(ANSAmed).

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