Tra i firmatari dell'appello vi sono la Lega tunisina per i diritti umani (Ltdh), l'Organizzazione contro la tortura in Tunisia (Octt), l'Associazione tunisina per la difesa delle libertà individuali e il Forum tunisino per i diritti economici e sociali (Ftdes).
Amdouni è stata arrestata lo scorso 27 febbraio quando si è recata in una caserma della polizia per denunciare una campagna di minacce e diffamazione nei suoi confronti "da parte dei sindacati delle forze di sicurezza e estremisti di destra". La condanna da parte del Tribunale di Tunisi è arrivata invece il 4 marzo scorso per oltraggio a pubblico ufficiale. Secondo diverse associazioni della società civile molti rappresentanti della comunità Lgbtq tunisina sarebbero stati presi di mira dalla polizia durante le manifestazioni di protesta di inizio anno; tra questi sicuramente Rania Amdouni, militante politica e Lgbt da tempo, riconosciuta, con un'identità queer. (ANSAmed).
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