- ROMA - Sarà il Padiglione di Israele all'Expo di Milano ad ospitare domani la premiazione del primo concorso internazionale per start-up dedicata a bambini e adolescenti al di sotto dei diciassette anni. Nonostante la loro giovane età, i costruttori del futuro sono stati chiamati ad applicare la loro fantasia e la loro creatività a progetti per aiutare gli anziani, con risultati straordinari da un punto di vista tecnologico. Le squadre finaliste provengono da Stati Uniti, Italia, Macedonia, Montenegro, Romania e Israele e saranno giudicate domani da una giuria internazionale. Sono sette su 36 scuole di 22 Paesi, che hanno partecipato alla competizione "HYPE EXPO - the Global Youth Startup Awards 2015". Il padiglione di Israele è stato scelto non solo perchè il Paese rappresenta uno dei luoghi più stimolanti e incoraggianti per le start-up, ma anche perché sono due le scuole israeliane entrate in finale, una di Haifa, composta da studenti israeliani arabi e ebrei, l'altra, proveniente dal villaggio di Iblin, formata esclusivamente da ragazzini arabo-israeliani di religione musulmana. Un segnale di come la tecnologia, la scienza, l'impegno per il progresso possano unire anche in situazioni di estrema tensione come quelle che si vivono tra Israele e territori palestinesi in queste ultime settimane. I progetti che saranno presentati domani sono di tutto rispetto: dal "MOM", 'Memory Optimizing Manager", ideato dagli studenti statunitensi per far fronte ai vuoti di memoria di cui soffrono tanti anziani alla 'Handy hand' italiana, una specie di guanto che aiuta a muovere con più facilità e forza le mani. Le due scuole di Israele hanno presentato una "ChairWaze", una sedia a rotelle per andare ovunque (idea nata ad Haifa) e una app chiamata "Hand N Hand Angels" (Angeli mano nella mano) creata dai ragazzini musulmani della scuola di Mar Elian a Iblin per impostare una rete sociale in grado di aiutare gli anziani nella loro vita quotidiana. 

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