(di Massimo Lomonaco)
(ANSAmed) - TEL AVIV-GAZA, 4 SET - La formazione di medici
chirurghi in grado di affrontare al meglio ferite da armi da
fuoco ed esplosivi in zona di guerra. Questo l'obiettivo del
corso che la Croce Rossa Internazionale ha avviato in questi
giorni a Gaza, diretto dal chirurgo italiano Marco Baldan,
veterano del settore, responsabile dell'organizzazione per il
Medio Oriente.
"A parte poche eccezioni, nel mondo le università che formano
i chirurghi - ha raccontato all'ANSA - non hanno un insegnamento
specifico su come curare le ferite da proiettili ad 'alta
energia' e da esplosioni, incluse quelle da ordigni artigianali
che purtroppo sono molto usati nei conflitti odierni. Se queste
ferite sono trattate come si impara all'università, il risultato
può essere scadente: infezioni, e altre complicanze dei traumi
fino al decesso possono essere le conseguenze. La Croce Rossa
Internazionale ha cominciato a proporre questo insegnamento nel
1989 a Mogadiscio e da allora i corsi nel mondo sono più di
300". A Gaza - ha aggiunto Baldan che conosce bene la Striscia
dove è stato per lavoro più volte - la situazione ha molte di
queste caratteristiche e per questo il Ministero della sanità
locale ha radunato 6 professori e 13 specializzandi in chirurgia
che, grazie anche al corso, saranno alla fine in grado di
prestare un'assistenza specifica in questo settore. Inoltre, i 6
professori prenderanno in mano l'insegnamento nei prossimi anni,
sostituendo gli esperti internazionali. "Ma la situazione
generale - ha spiegato Baldan - resta quella che conosciamo.
Notevoli difficoltà nel migliorare la capacità di gestire le
urgenze. E questo è dovuto al riacutizzarsi delle emergenze
stesse, alla mancanza delle risorse, alle restrizioni sulle
persone e i beni". Per Baldan anche la situazione economica
generale è in caduta libera: "tasso di disoccupazione altissimo,
ancora maggiore tra i giovani ed esteso livello di povertà, sono
i fattori dominanti". Questo si riflette sui livelli di
assistenza sanitaria e fa sì che "con le magre risorse a
disposizione alcune patologie siano difficili da curare".
Il corso diretto da Baldan si compone di 6 persone: 3
chirurghi, uno specialista di medicina d'urgenza, due esperti
locali (uno in riabilitazione fisica ed uno in diritto
internazionale). Il Centro nel quale si svolge il corso - sia la
parte teorica sia quella pratica su manichini - è stato messo a
disposizione dal Ministero della sanità di Gaza e si trova
nell'Ospedale Shifa. Il Ministero della sanità di Gaza ha anche
aperto le porte dell'Ospedale Shifa e dell'Ospedale Europeo di
Gaza per la formazione clinica sui pazienti. "Siamo convinti -
ha concluso Baldan - che il nostro lavoro almeno abbia evitato
che la situazione peggiori". (ANSAmed).
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