"L'organismo architettonico - spiega l'ideatrice del progetto, l'architetto Laura Galvano - è costituito da due parti: una esterna con funzione di pronao e una interna pensata per accogliere gli acroliti. La porzione esterna è definita ai lati da due pareti che geometricamente disegnano un'esedra semicircolare. Lo spazio esterno dalla geometria specificata si presta ad accogliere eventi di vario genere".
L'uso della pietra lavica come pavimentazione, la presenza di un lungo sedile appoggiato a una parete e di un albero d'ulivo rimandano a tante piazze del mezzogiorno d'Italia; l'altra parete definita con dei videowall apre ai visitatori una grande finestra sui territori siciliani, sulle tradizioni, sulle culture commestibili che vivono nel cuore delle comunità di Sicilia, sulle modalità e sui rituali di consumo. Un grande varco al centro dell'esedra introduce i visitatori nel sacello e inquadra al contempo gli acroliti.
"La soluzione progettuale - conclude l'architetto - prendendo spunto dai due acroliti, ha disegnato un contenitore che esalti la magnificenza delle due dee e che sapientemente partecipi al gioco dei contrappunti". (ANSA).