Prima di lei il miglior risultato di una tennista araba nello Slam era stato quello di Selima Sfar, sempre tunisina, agli inizi degli anni 2000, due volte al secondo turno a Parigi, tre volte a Wimbledon e una agli Us Open.
La Jabeur, oggi 114/a al mondo, il Roland Garros lo vinse fra le under 18 nel 2011. Questa volta, entrata in tabellone da 'lucky loser', dopo essere cioè stata eliminata nelle qualificazioni ma grazie al ritiro della tedesca Siegemund, sta facendo meglio di ogni previsione, dichiarando che farà di tutto per passare il prossimo turno.
Jabeur, che ha festeggiato la vittoria sventolando la bandiera tunisina sul campo dedicato a Suzanne Lenglen, incontrerà domani la svizzera Timea Bacsinszky. "Faro' assaggiare alla Bacsinszky l'harissa tunisina" (piccante salsa tipica tunisina, a base di peperoncino rosso fresco, aglio e olio d'oliva, simile al concentrato di pomodoro) ha confidato ironicamente al giornalista Badreddine Tnanni.
L'atleata ha dichiarato alla stampa anche che per affrontare il Roland Harros al meglio non sta osservando l'obbligo del digiuno previsto durante il Ramadan per i musulmani. "Non posso rispettarlo, sono un'atleta, ho bisogno di bere e di alimentarmi. Comunque, ho intenzione di compensare e fare un giorno di digiuno dopo il torneo per ogni giorno in cui non ho potuto osservare il Ramadan. Spero che Dio mi perdonerà". (ANSAmed)
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