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Rapporto, Israele mercato strategico per Mediterraneo

Per investimenti in High-tech, Agritech, Porti e logistica

07 luglio 2017, 14:50

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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(di Massimo Lomonaco) (ANSAmed) - TEL AVIV, 7 LUG - Israele è un "mercato strategico" nel Mediterraneo per gli investimenti nell'area della ricerca/innovazione, dell'agritech e dei trasporti marittimi e della logistica.. A scattare una foto, lusinghiera, delle potenzialità di business offerte da Israele è il Rapporto 2017 appena pubblicato da Srm (Centro di studi economici) in collaborazione con Intesa San Paolo.

Israele - paese piccolo ma "ricco" che fa parte in base ai dati della Banca Mondiale delle 'High Income Countries', come l'Italia - è dunque, secondo lo studio, "un mercato molto interessante con molte opportunità". A testimoniarlo sono i suoi stessi indicatori economici: un Pil pro-capite superiore a quello dell'Italia; una giovane età media della popolazione (l'incidenza degli under 15 è doppia rispetto all'Italia) e un tasso di fertilità molto alto. Fattori che ne fanno "un paese dinamico e dalle interessanti prospettive di crescita" con capitali in arrivo da tutto il mondo: una cifra superiore ai "100 miliardi di dollari con un'incidenza sul Pil di oltre il 36%". La maggiore caratteristica del paese "è il suo forte investimento" in ricerca ed innovazione: due settori diventati, secondo il Rapporto, "parte del Dna" stesso del paese e a cui va oltre il 4% del Pil la più alta percentuale al mondo con un'incidenza di laureati sulla popolazione 25-64 che sfiora il 50%. Il Rapporto registra nel paese circa 4,000 start-up votate alla tecnologia e circa 300 Centri di ricerca delle Multinazionali. Se si escludono gli Usa, la città di Tel Aviv "è considerata il miglior ecosistema per start-up a livello mondiale". Le acquisizioni di start-up israeliane hanno toccato "un valore di 10 miliardi di dollari nel 2016, con oltre 100 acquisizioni concluse. Basti ricordare quella recente di Google per l'app Waze - che raccoglie dati sul traffico e sulle strade provenienti dagli utenti - costata 1 miliardo di dollari. Tra i progetti che testimoniano l'attrazione per l'high-tech dall'estero in Israele, il Rapporto ne cita in particolare due: il Bmw Startup Garage attivo nell''automotive' e la piattaforma fintech 'The Floor', tra i cui promotori c'e' Intesa San Paolo.

Israele, con oltre la metà del territorio coperto dal deserto e appena il 20% delle terre coltivabili, è diventato "uno dei leader mondiali" nell'agritech con 230 imprese a fine 2016: il fatturato dell'export nel settore è stimato in circa 4 miliardi di dollari all'anno. Circa 100 milioni di dollari vengono investiti annualmente nella ricerca e innovazione per il settore. terzo campo di eccellenza è quello che riguarda il sistema portuale e logistico: "settore chiave" del paese visto che oltre l'80% delle esportazioni (in valori) avviene via mare per circa il 12% del Pil nazionale (percentuale maggiore di quella italiana). Dei tre porti principali, quelli di Haifa e Ashdod sul Mediterraneo sono tra gli obiettivi privilegiati per il progetto cinese di nuova via della seta e di conseguenza destinatari di importanti investimenti nelle infrastrutture da parte del paese asiatico. Partendo dal fatto che il valore del commercio bilaterale tra Italia e Israele è pari a quasi 4 miliardi di dollari, con una bilancia commerciale attiva per il nostro paese per quasi 2 miliardi, il direttore generale dell'Srm Massimo Deandreis ha sottolineato che "Israele sta progressivamente diventando una potenza economica nel Mediterraneo e nello scenario globale.... un paese delle opportunità per coloro che vogliono incrementare le loro relazioni di affari" nei settori prima indicati. (ANSAmed).

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