(ANSAmed) - Madrid, 13 NOV - I salafiti, emersi come seconda
forza politica alle elezioni in Egitto, vogliono partecipare
alla delegazione istituzionale alla Fiera internazionale del
turismo Fitur, ma il governo egiziano si oppone, temendo
l'imposizione di un modello di turismo ispirato all'ideologia
integralista. E' quanto riferisce oggi El Mundo, secondo il
quale l'affermazione del partito salafita Al Nur alle elezioni
in Egitto "ha sollevato incertezza sul modello che i seguaci
dell'Islam rigoroso propugnano per il turismo", una delle
principali fonti di entrate per il Paese.
Mohamed Nur, il portavoce del partito salafita Al Nur, citato
dal quotidiano madrileno, annuncia l'intenzione di partecipare a
Fitur, in programma a Madrid dal 18 al 2 gennaio, uno dei
principali appuntamenti del settore a livello mondiale, per
informare i tour operator sulle proposte turistiche della sua
formazione. Mohamed Nur prevede di guidare la delegazione
egiziana alla fiera e si è detto disposto a dare conferenze
nelle università spagnole per rispondere alle domande
sull'ideologia salafita, su quale sarà il futuro delle relazioni
economiche fra Egitto e i paesi europei e Israele, ma anche su
come si pensa di applicare la 'sharia', la legge coranica, a
settori come quello del turismo.
Da parte sua, il ministro egiziano al ramo, Munir Fajiri
Sbdelnur, ha smentito categoricamente la partecipazione di Al
Nur alla delegazione che sarà presente a Madrid. "Vi prenderanno
parte il ministro, il suo segretario e varie imprese egiziane
del settore che esporranno alla fiera", ha assicurato in
dichiarazioni a El Mundo. I rappresentanti del partito salafita,
secondo Abdelnur, "Possono andare a Fitur come visitatori, ma
non come membri della delegazione ufficiale".
Sullo sfondo della disputa, due visioni distinte su come
rilanciare il settore in Egitto, danneggiato dalle rivoluzione
che un anno fa ha posto fine al regime di Hosni Mubarak e dalla
situazione politica ancora instabile. I salafiti propongono di
applicare la 'sharia' al turismo, che comporterebbe una
segregazione fra i visitatori stranieri e gli egiziani.
"Nell'ambito della sharia, rispettiamo la privacy - ha
assicurato Nur - Il visitatore straniero potrà godere delle
spiagge e del mare in costume, sarà preservata la sua privacy",
ha aggiunto. Ma l'applicazione della legge islamica esige che ci
siano spiagge private per i turisti, in maniera da evitare
contatti con la popolazione locale. Il che comporterebbe anche
una nuova pianificazione dei complessi turistici esistenti nel
Paese. Mohamed Nur ha tuttavia sottolineato che i turisti siano
comunque tenuti a rispettare i costumi e le tradizioni del Paese
musulmano.
(ANSAmed)
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