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Archeologia: da Borsa Paestum allarme Sud Italia

In calo visitatori in ultimi 15 anni, ma 'ripartire è possibile'

31 ottobre 2014, 16:24

Redazione ANSA

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Il volo di alcune mongolfiere sugli scavi ed i templi di Peastum - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il volo di alcune mongolfiere sugli scavi ed i templi di Peastum -     RIPRODUZIONE RISERVATA
Il volo di alcune mongolfiere sugli scavi ed i templi di Peastum - RIPRODUZIONE RISERVATA

(di Cristiana Missori) (ANSAmed) - PAESTUM (SALERNO), 30 OTT - Centoquarantacinque siti fra musei, monumenti e aree archeologiche - pari al 34% del patrimonio culturale nazionale - e ben 15 siti inseriti nella lista Unesco dei beni patrimonio dell'Umanità. Nonostante le grandi potenzialità, il Sud Italia è al palo, con un numero di visitatori che negli ultimi 15 anni ha registrato un calo (di 25 mila unità) rispetto al resto del Paese dove invece il numero di presenze è cresciuto, complessivamente, del 30%. E' un quadro impietoso quello tracciato stamane dal sindaco di Capaccio Paestum, Italo Voza, nel suo intervento di apertura alla diciassettesima Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico di Paestum (fino al 2 novembre). Forti criticità e grandi possibilità di crescita ''per un'industria che vale 159,6 miliardi euro e che rappresenta il 10,3% del Pil nazionale e che dà lavoro a circa 3 milioni di persone'', ha ricordato il primo cittadino. Eppure errori di valutazione e incapacità di fare sistema fra operatori, settore pubblico e privato continuano a fare perdere terreno e competitività non soltanto al Meridione ma all'Italia intera. ''Siamo i più desiderati - ha ricordato il primo cittadino - ma siamo riusciti a scendere nella classifica dei Paesi più visitati al mondo''. Ricchezze infinte, da Matera ai Bronzi di Riace, al Parco archeologico di Paestum a Pompei. Eppure ''l'85% dei turisti stranieri visita Roma, mentre solo il 15% scende a visitare il Sud''. L'Italia, è il leitmotiv del suo intervento ''deve fare di più, ''perché storia, arte, cultura, patrimonio naturale e enogastronomia non bastano più. I turisti - vogliono servizi e qualità e noi al momento non sappiamo darglieli'', ammette Voza.

Eppure non tutto è perduto. Dalla Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico di Paestum l'Italia e il Sud possono ripartire.

''Per recuperare terreno - suggerisce il sindaco - bisogna puntare sulla politica delle tre 'D': digitale, design e diversificazione. Solo così potremo fare crescere l'industria turistica di questo Paese. E, soprattutto, fare sistema''. ''Promozione, destagionalizzazione, commercializzazione e segmentazione dell'offerta (ossia diversificazione) sono le parole chiave di questa diciassettesima edizione della Borsa, ha sottolineato dal canto suo il segretario generale del Ministero per i Beni e le Attività culturali e del Turismo, Antonella Pasqua Recchia. ''Al tema della valorizzazione dei beni culturali al quale abbiamo dedicato fiumi di parole, migliaia di convegni e centinaia di documenti di programmazione e indirizzo va affiancata la politica del prodotto, sdoganando una parola che fino a qualche tempo fa sembrava tabù per le sue evidenti ricadute economiche''. Insomma, bisogna sapere intercettare la domanda - sempre più sofisticata. ''Il Ministero c'è'', assicura. E un incoraggiamento all'Italia è arrivato dal Consigliere speciale del direttore generale Unesco e direttore dell'Arab Regional Centre for World Heritage, Mounir Bouchiba. L'Italia - ha ricordato - ''è il Paese che ha il numero più elevato di siti iscritti nella lista Unesco e tra i primi Paesi sostenitori e ideatori dell'International Centre for the Study of the Preservation and Restoration of Cultural Property''. La Borsa di Paestum apre una finestra sulle ricchezze del BelPaese, ma anche su quelle dei 25 espositori stranieri presenti, tra cui l'Azerbaigian - ospite d'onore della manifestazione - e quelli dell'area Mediterranea: dalla Turchia, all'Albania, da Israele alla Grecia, dalla Serbia a Cipro, dalla Tunisia al Bahrain dalla Macedonia alla Croazia fino alla Slovenia. Una manifestazione, come ha ricordato il direttore della Borsa, Ugo Picarelli, ''che si conferma evento unico nel panorama internazionale, per la sua natura, luogo di incontro e di confronto tra i popoli e culture''. (ANSAmed).

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