I tour operator russi hanno risposto immediatamente alla raccomandazione del ministro degli Esteri Serghei Lavrov di evitare viaggi in Turchia, sospendendo la vendita dei pacchetti turistici in quel Paese e nel prossimo futuro potrebbero doverne risarcire 40mila (mentre sono 150mila quelli da risarcire per l'Egitto per il solo periodo natalizio). Un eventuale divieto dei voli con la Turchia - consigliato dal vice presidente della Duma, Nikolai Levicev - comporterebbe comunque una perdite sia per le compagnie aeree russe (come Aeroflot, che fa 28 voli a settimana a Istanbul e sette ad Antalya) ma anche per quelle turche: tra tutte la Turkish Airlines, la più grande compagnia straniera che opera in Russia e che negli ultimi mesi aveva aumentato del 16% il flusso di passeggeri sulla tratta.
A cambiare saranno sicuramente le vacanze dei russi, che non possono più viaggiare in Egitto (il 30% dei pacchetti sono stati 'dirottati' sulla Turchia) e che ora potrebbero perdere un'altra meta prediletta nel Mediterraneo, anch'essa facilmente raggiungibile senza visto. "Tutte le destinazioni orientali, come il Vietnam, la Thailandia, l'Indonesia, riceveranno i nostri clienti; aumenteranno anche i viaggi in Israele e negli Emirati Arabi - ha spiegato il vicepresidente dell'associazione dei tour operator russi, Dimitri Goriev - ma il costo del volo per queste due mete sarà come minimo due volte più alto rispetto a Turchia ed Egitto". (ANSAmed).
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