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Andorra, da 'Cenerentola dei Pirenei' a nuova meta turistica

Dal percorso religioso, allo sci,le mille offerte del Territorio

26 luglio 2019, 15:09

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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(di Gaetana D'Amico) (ANSAmed) - ANDORRA LA VELLA (PRINCIPATO DI ANDORRA), 28 GIU - Un territorio immerso nei Pirenei, tra Francia e Spagna, ma con una sua storia e identità e che, con la Ruta Mariana, punta a diventare l'alternativa del Cammino di Santiago. E' il principato di Andorra, un lembo di terra con una superficie di 468 km quadrati e una popolazione stimata di 85.458 abitanti, uno dei pochi Paesi al mondo con due capi di Stato (co-principi), il vescovo della diocesi catalana di Urgell, Joan Enric Vives i Sicília, e il presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron. Con 8 milioni di turisti all'anno, soprattutto da Francia, Spagna e Sud America, Andorra non vuole più essere considerata la 'Cenerentola dei Pirenei' e ambisce a potenziare il flusso degli arrivi puntando sugli eventi sportivi. "Stiamo promuovendo una vasta campagna per sostenere il principato come una destinazione per lo sport", spiega Enric Torres Arauz, il responsabile dell'ufficio di promozione del Turismo dell'Andorra. "Nel 2021 il tour de France farà nuovamente tappa qui, dopo cinque anni, mentre per la Vuelta di Spagna è diventato un passaggio abitudinario. Non dimentichiamo poi che ci sono tanti altri eventi legati alla montagna e che la finale della Coppa del mondo di sci di quest'anno si è tenuta a Soldeu, in Andorra".

Oltre alle piste di sci, le altre attrazioni sono le terme di Caldea, con una delle spa più grandi d'Europa, i percorsi sulle montagne con uno spettacolare panorama, da fare in mountain bike o a piedi, la visita ai villaggi, tra cui Ordino (a 1.300 metri di altitudine), piccolo gioiello a ridosso della provincia più antica e naturalmente le chiese romaniche. Tra queste spicca Santa Julia dove due settimane fa è stato inaugurato un mosaico di Marco Rupnik, l'artista della cappella Redemptoris Mater del Vaticano e di San Romà.

Ma l'ambizione del principato rimane il turismo religioso e, con la Ruta Mariana, vuole diventare un'alternativa al Cammino di Santiago. Il percorso, infatti, tocca cinque santuari (Pilar, Torreciudad, Montserrat, Lourdes e Meritxell) di tre Paesi: Francia, Spagna e appunto il principato di Andorra. Il santuario di Meritxell, a Canillo, è stato inserito nel 2014. "Meritxell deriva dal latino meridies ('mezzogiorno') e indica la luminosità, il santuario è infatti un riferimento per l'anima, per tutti i pellegrini che fanno a piedi il percorso e che cercano la spiritualità", sottolinea il parroco di Canillo, Emilio Villegas. Il turismo nella zona è in crescita da quando il santuario è stato inserito nella Ruta Mariana. "La Ruta nasce nel 2009 come associazione no profit per promuovere il turismo religioso, ma anche per far conoscere i siti artistici, storici e naturali dei territori dove si trovano i santuari", spiega Joaquin Bellido dell'ufficio per la promozione della Ruta Mariana. "Rispetto al Cammino di Santiago, la Ruta non è un percorso chiuso. Non c'è un itinerario fisso. Il territorio si può raggiungere da qualsiasi santuario e non c'è un punto di partenza o un punto di arrivo. Chi arriva dal Messico farà il percorso da Madrid e chi arriva dall'Italia, per esempio, farà invece il percorso che parte da Lourdes o Barcellona".

Per quanto riguarda i progetti futuri, l'obiettivo dell'associazione è quello di far conoscere i santuari della Ruta come identità individuale e non realtà globale in modo che possano far da traino alle altre attrazioni del principato. "In questo senso c'è ancora molto da fare - sottolinea Joaquin - Ecco perché facciamo riunioni in diverse città con aziende specializzate nella programmazione di percorsi religiosi o cultural-religiosi per tentare di includere la Ruta nei diversi programmi". (ANSAmed).

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