(ANSA) - TIRANA, 14 GEN - L'Italia e l'Albania hanno deciso
di costituire congiunte squadre di polizia per contrastare il
fenomeno del terrorismo: lo ha dichiarato oggi a Tirana il
ministro italiano dell'Interno Angelino Alfano al termine dei
colloqui avuti con il suo omologo albanese Saimir Tahiri. Queste
unita' ha spiegato Alfano "ci permetteranno di scambiarci
rapidamente le informazioni, avere un elemento di continuita' e
sapere in tempo reale tutto quanto c'e' da sapere sul terrorismo
ed i terroristi per quanto riguarda i nostri due paesi".
Il ministro Alfano ha sottolineato che "i Balcani occidentali
sono un'area che puo' essere considerata dai terroristi una zona
importantissima di attraversamento per recarsi nei teatri di
guerra. E' una zona nella quale si puo' immaginare che possano
formarsi ed addestrarsi terroristi che vanno poi a combattere in
Siria ed è questo il motivo per cui noi come Europa dobbiamo
considerarla strategica e fare di tutto perche' il rapporto di
cooperazione con l'Albania ed i Balcani occidentali possa sempre
di piu' rafforzarsi per determinare una unita' nella lotta al
terrorismo".
Sarebbero qualche centinaio i cittadini di religione
mussulmana, originari dei Balcani recatisi in Siria, almeno 80
solo dall'Albania, dei quali una decina sarebbero gia' stati
uccisi. Tirana ha modificato le proprie leggi e considera ormai
un reato grave la partecipazione a combattimenti in paesi
stranieri. Mentre dall'inizio di quest'anno l'unita'
antiterrorismo della polizia albanese e' stata rafforzata, con
100 agenti al suo interno. Alfano ha dichiarato che "proporro'
alla presidenza lettone dell'Ue di invitare i rappresentanti del
governo dell'Albania e dei Balcani al prossimo meeting del
Consiglio di Giustizia ed Affari interni Ue, ed anche
l'integrazione delle squadre multinazionali ad hoc contro il
terrorismo all'Albania".
Sul fronte delle misure in Italia, il ministro Alfano ha
ribadito che "l'Italia e' pronta a cambiare le proprie leggi per
contrastare ancora piu' efficacemente il terrorismo e per
contrastarlo anche attraverso un potere rafforzato dell'
autorita' pubblico nello spegnimento dei siti web attraverso cui
avviene il reclutamento ed i messaggi di incitamento all'odio".
(ANSA)