Laetitia Vancon ha avuto la meglio su altri quattro finalisti, il greco Dionisis Moschonas, il libanese Mazen Jannoun, la ceca Veronika Lukasova e la palestinese Hadil al-Ramly, tutti fotografi talentuosi già molto affermati. I cinque, selezionati dal curatore Stefano Schirato, erano stati chiamati a esprimersi sul concetto di appartenenza, che ognuno ha declinato in modo diverso. Una volta selezionati - racconta Schirato - i fotografi hanno avuto tre o quattro mesi per lavorare. Ognuno poi ha prodotto 40 immagini: tra loro c'è chi ha raccontato la storia dei greci alle prese con la crisi economica e chi ha mostrato la Palestina dilaniata da un conflitto eterno. "Lavorando a questo progetto ho scoperto che non apparteniamo al posto da dove veniamo ma a quello dove andremo a finire", commenta Jannoun, libanese di nascita, pescarese d'adozione.
I lavori dei cinque finalisti sono stati valutati da una giuria di esperti composta da Franco Pomilio, presidente della Pomilio Blumm e creatore del premio; Chris Warde-Jones, fotogiornalista; Domenico Affito, di Reporters sans Frontières Italia, Chiara Spat, photo-editor per Grazia, e Schirato. Alla vincitrice sono stati assegnati il premio e 3mila euro, che la fotografa devolverà in parte alla famiglia albanese protagonista della sua opera. Alcuni di loro si sono appena trasferiti in Belgio ed erano presenti alla premiazione.(ANSAmed).