(di Cristiana Missori)
(ANSAmed) - TIRANA, 11 GIU - Da Tirana - con la sua
architettura di epoca fascista - a Berat, ''città dalle mille
finestre'' - tra stradine strette e tortuose su cui si alternano
case bianche dai tetti rossi, antiche moschee e chiese ortodosse
affrescate - per poi puntare a Sud, verso l'antica città di
Argirocastro - con i suoi tetti in pietra e le case incorniciate
da rose e tralci d'uva centenari - fino al parco archeologico di
Butrinto, a pochi chilometri a confine con la Grecia. Il Paese
delle Aquile si apre al turismo culturale oltre che a quello
balneare della riviera ionica, dove anni di scellerata gestione
hanno purtroppo portato alla distruzione del paesaggio. Lo fa
lentamente, percorrendo un cammino ancora accidentato, perché
mancano strutture di ricezione, infrastrutture e trasporti in
grado di rendere più semplici gli spostamenti interni. Le cose
vanno comunque meglio, come spiega ad ANSAmed il ministro per il
Turismo, Arben Ahmetaj. ''Fino a due anni fa - dice -
rincorrevamo i numeri''. A scegliere di visitare il Paese sono
soprattutto turisti kosovari (che rappresentano il 38% sul
totale degli arrivi); macedoni (14%); greci (10%), montenegrini
(6%) e italiani (5%), ma s'iniziano a incrociare ''visitatori
che provengono anche dall'Est e dal Nord Europa''. Un vero
target cui mirare l'Albania ancora non ce l'ha. ''Al momento non
possiamo permetterci di fare dei distinguo in merito alla
tipologia di turista che vorremmo'', ammette Ahmetaj. Quel che è
certo, è che a dovere migliorare sono le infrastrutture.
Sul piatto, afferma, ''ci sono circa 300 milioni di dollari.
Insieme alla Banca Mondiale stiamo valutando la realizzazione di
diversi progetti per lo sviluppo delle reti portuale e stradale,
ma anche aeroportuale''. L'unico aeroporto attualmente fruibile
è quello della capitale. In progetto c'è la realizzazione di un
secondo scalo a Saranda, nel Sud, e ''stiamo valutando anche
l'opportunità di realizzarne uno a Valona'', oltre al ripristino
di quello di Kukes, a Nord.
A oggi il numero degli hotel in tutto il Paese è di circa 728
per un totale di 29.700, posti letto, ma le categorie non sono
poi così chiare. E' infatti di poche settimane fa la decisione
di volere affidare a una società straniera specializzata nel
settore del turismo la valutazione, classificazione e
accreditamento delle strutture alberghiere in Albania. Porte
aperte anche agli investitori italiani, rileva il ministro. Per
ora a investire nel comparto sono soprattutto Grecia, Austria,
Turchia e alcuni Paesi arabi. (ANSAmed).