L'integrazione è la nostra unica strada''. Così il primo ministro albanese, Edi Rama, che in un incontro con alcuni giornalisti europei a Tirana non risparmia critiche ai britannici che con il loro voto hanno scelto di uscire dall'Unione europea, definendolo ''un autogol clamoroso''. Una scelta che preoccupa la regione dei Balcani occidentali ma che non cambia le aspirazioni di chi prova a entrare nell'Unione. Oggi, sostiene Rama, i Balcani Occidentali vivono un momento di grazia. ''Due anni fa ci saremmo ammazzati per una partita di calcio (il riferimento è agli scontri tra Serbia e Albania, ndr), oggi viviamo nella regione un momento positivo, parliamo insieme del nostro futuro e di integrazione di infrastrutture e energia''. Oggi, prosegue, ''è l'Europa che vive un momento di forte scetticismo''. Eppure la Brexit ''rappresenta uno choc, un'occasione per essa di rivisitarsi e riformarsi, ma servono energie e leadership''.
Sapere quando l'Albania potrà fare il proprio ingresso in Ue è difficile. ''Non prima di dieci anni - replica - non prima che venga applicata la riforma giudiziaria che non è stata ancora varata''.
Un'impasse che rischia di far tramontare le aspirazioni europeiste dell'Albania e da cui il suo governo di centrosinistra spera di uscire entro il 21 luglio prossimo, prima della chiusura estiva del Parlamento. ''Si tratta di una riforma altamente impegnativa - replica il premier - che prevede la modifica di un terzo della Costituzione'', ricorda Rama. Nel suo ultimo rapporto sui progressi del Paese nel percorso di integrazione europea la stessa Commissione Ue aveva definito ''preoccupante il sistema di corruzione dei giudici''. E comunque, ironizza il premier, ''se in Italia non sono riusciti ad approvare una riforma del sistema giudiziario, come pensare che in Albania possa accadere senza difficoltà?''. (ANSAmed).