Un'iniziativa fortemente sostenuta dall'ambasciatore d'Italia in Albania, Alberto Cutillo. "Per noi come ambasciata è un interlocutore importantissimo che si unisce agli altri già presenti. Però, qui abbiamo un valore aggiunto, perché abbiamo un gruppo che rappresenta tutti e due i Paesi insieme", spiega all'ANSA l'ambasciatore italiano. Alcuni degli iscritti hanno la doppia cittadinanza, "e quindi rappresentano a livello personale il massimo del rapporto di sinergia fra l'Italia e l'Albania", sottolinea Cutillo, dicendosi "fiducioso che sarà uno strumento importantissimo per dare nuovo impulso alle attività di collaborazione fra i nostri due Paesi". In un tempo in cui le migrazioni sono considerate un fenomeno da cui avere paura, "questo tipo di organizzazione può dimostrare invece i vantaggi che portano a tutti e due i Paesi. La cosiddetta immigrazione circolare, è forse il fenomeno più arricchente. Il progresso nasce dal confronto, dagli incontri di diverse culture tradizioni e conoscenze", ribadisce Cutillo.
La comunità albanese nelle università italiane, e la più grande di tutte quelle straniere. I circa 16 mila studenti albanesi iscritti negli ultimi 15 anni rappresentando l'11,6% del totale degli stranieri che hanno frequentato gli atenei italiani. Gran parte di essi si è già affermata professionalmente in Albania, offrendo contributi in vari settori. "La formazione dei giovani albanesi in Italia è un valore aggiunto nel cammino di sviluppo del Paese ed anche nel suo percorso di integrazione europea", ha osservato il viceministro albanese dell'Istruzione Redi Shtino, laureatosi anche lui in Italia. (ANSAmed).